Serie A, De Siervo: «Pirateria? Attenti o non si potrà più vedere il grande calcio»

L’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo durante la “Milano Football Week” ha parlato in merito a tanti temi, tra questi la pirateria.

Ecco le sue parole:

«Calcio is back? Intuizione di un anno fa, quando abbiamo aperto un ufficio a New York. È un lavoro lungo, in quattro anni abbiamo radicalmente cambiato la Lega Serie A, non organizza più solo il campionato ma siamo una vera media company, lanceremo anche una radio rivolta ai tifosi. Siamo anche pronti a una nuova sfida sul nuovo bando dei diritti tv. È un lavoro dietro le quinte per andare a competere con i grandi campionati, la sfida è globale ed è quello di rubare tempo alle persone, combattiamo anche affinché sia pagato, il più grande problema è stato la pirateria in cui l’Italia ha un triste primato, ogni anno 350 milioni in meno. Inciviltà diffusa alimenta ndrangheta, camorra e mafia, non sono quattro ragazzi ma è un sistema che sottrae risorse e li abitua a non pagare i contenuti».

«Non pagando i contenuti tutto questo non sarà possibile, se non stiamo attenti non sarà possibile vedere più il grande calcio. Dobbiamo ringraziare le grandi proprietà che hanno scelto l’Italia come Paese che crescerà di più. Negli ultimi anni ci sono state quattro vittorie di squadre diverse, all’estero vincono sempre le stesse. Quel calcio non è un calcio che interessa e interesserà, i tifosi hanno bisogno di infiammarsi e la Lega punta a creare questo futuro. Prossima sfida? Continuando a far crescere tutte le piazze, non solo le stesse società. Serve puntare sull’equilibrio. E poi il calcio, siamo il campionato più difficile del mondo, i grandi passati da qui sono diventati ancora più grandi fuori ma c’è una passione che poi per fortuna si ripercuote anche sui tifosi. È un grande Paese che si alimenta di calcio, se continuiamo ad avere questo affetto visto negli stadi in stadi che sono obsoleti, il vero vulnus oltre ai diritti tv è che se non miglioriamo gli stadi non riusciamo a migliorare l’esperienza dei tifosi. Gli stadi sono un nostro obiettivo in fondo al tunnel».