L’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ha parlato al “Social Football Summit” rilasciando le seguenti parole:
«Pensare di non pagare per vedere il calcio significa danneggiare la squadra che si decide di tifare. Quando parliamo di un danno di oltre 300 milioni, significa che squadre del calibro di Roma e Lazio devono rinunciare almeno a uno o due campioni a stagione. Dobbiamo prenderne consapevolezza, siamo in un punto di svolta e la legge ha individuato un percorso molto chiaramente. Esiste una piattaforma tecnologica messa a disposizione dall’Autorità Agcom, stiamo aspettando che entri in azione: consentirà entro 30 minuti di bloccare l’evento pirata. Questo per noi è decisivo: se vogliamo che il nostro calcio torni a essere protagonista come l’anno scorso in Europa, dobbiamo sapere che avverrà solo con investimenti mirati. Per colpa della pirateria poi si perdono posti di lavoro. O peggio penso a film o produzioni televisione che non si fanno proprio. Noi che siamo tutti professionisti, dobbiamo capire che se non risolviamo questo fenomeno della pirateria questo settore sarà più povero. Siamo arrivati a un punto di sintesi. Abbiamo finalmente una legge all’avanguardia, un’autorità che ha un ruolo attivo».
«Dobbiamo cercare di intervenire in tempi rapidi, dopo un’ora e mezza la partita finisce. Rivendichiamo che il tanto bistrattato calcio sta sostenendo una battaglia epocale. Con Aurelio De Laurentiis non ci sono problemi. Lui ha espresso correttamente la sua opinione. Io ero, paradossalmente d’accordo con lui perché credo nel corso della mia vita di aver costruito soprattutto canali tematici. Credo che quella fosse la visione corretta, ma non c’erano in quel momento le condizioni per poterlo fare in sicurezza senza mettere a rischio l’equilibrio economico in Serie A. Il progetto di portare contenuti al pubblico non si è interrotto, lo faremo probabilmente con una piattaforma nostra dedicata di cui oggi la radio è un esempio lampante -aggiunge De Siervo-. La Lega ha superato l’obiettivo di trasformarsi in una media company, siamo in grado di produrre contenuti. Lo faremo sempre più internamente senza usare partner esterni».
«La situazione degli stadi italiani per Euro 2032? A ottobre 2026 speriamo che si raggiunga il livello di sufficienza per gli stadi dalla Uefa, altrimenti la candidatura verrebbe revocata: abbiamo segnalato al Governo l’urgenza assoluta che venga istituito un commissario agli stadi. Siamo un Paese che forse non esporta più poeti e navigatori, ma siamo i più grandi esportatori di allenatori -prosegue De Siervo-. Il nostro calcio vive uno stato di salute, e lo si vede degli stadi stracolmi, è tornato ai vertici del mondo. I fondi d’investimento pensavano a noi perché abbiamo una prospettiva di crescita maggiore rispetto a Liga, Premier League e Bundesliga. Il calcio è il vero soft power dell’Italia: non c’è un Paese al mondo che non segua la Serie A. Siamo rimasti molto colpiti dalla tragedia di Giulia Cecchettin. Per le partite della prossima settimana prepareremo una maglia speciale contro la violenza sulle donne e i capitani delle squadre leggeranno una poesia».