Serie A: Borriello rifiuta tutte le proposte, vuole l’impresa con il Carpi
“Stavolta nei piani di Marco Borriello non c’è l’ennesimo trasloco. L’ha già fatto in carriera sei volte a gennaio, e puntualmente negli ultimi due anni. Stavolta no, o almeno per ora a Carpi non se ne parla ben sapendo che col mercato di mezzo l’impossibile diventa spesso possibile. Il Carpi farà una mezza rivoluzione, a quanto pare, ma Borriello non si tocca e lui sta benissimo in Emilia dopo il girovagare in 9 club diversi, più i ritorni di fiamma. Ora ha la testa all’Olimpico dove l’aspetta la sfida con la Lazio che in passato ha vissuto dalla sponda giallorossa. Il centravanti, che il prossimo 18 giugno compirà 34 anni, si è sganciato dalla Roma dopo un lungo, logorato rapporto e ha lasciato in estate il Genoa per questa nuova avventura. Il Carpi l’ha corteggiato quasi subito e lui ha preso tempo prima di decidere. Ha respinto fin qui ogni indiscrezione sul doppio ruolo di giocatore-modello pensato per lui, visto che il patron Stefano Bonacini sta nell’abbigliamento col marchio Gaudì. Non ha sentito ragioni Borriello, allontanando come il club ogni situazione diversa da quella di continuare a giocare. Per l’attaccante, cresciuto nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, l’arrivo a Carpi il 31 agosto ha rappresentato una scelta di vita per rimettersi in gioco e dimostrare a tutti che può dire e dare ancora molto. In 12 presenze, di cui 8 partendo dall’inizio, ha segnato 4 gol dando il suo contributo in una squadra che lotta a denti stretti per la salvezza dovendo risalire una classifica complicata. AMBIENTE CON LUI. Borriello si sente a proprio agio. L’ambiente è tranquillo, non lo pressa, anzi lo rispetta aspettandosi da lui un aiuto per tentare l’impresa di conservare la Serie A dopo la storica promozione. I carpigiani sono con Borriello, motivo di più per non prendere in considerazione l’idea di cambiare maglia ancora una volta. Qualche sirena c’è, perché comunque a Carpi si è rilanciato e quando è stato chiamato in causa ha lasciato un’impronta. Chi gli sta attorno, garantisce che non si muoverà. Ed è già una notizia per uno abituato a cambiare aria molto spesso. Dopo essere cresciuto nel Milan, passando al Treviso ha cominciato quasi subito a passare in corsa da una squadra all’altra. Già nel gennaio 2001 successe, lasciando Treviso in prestito alla Triestina in C2. DA MILANO A ROMA. Quando il Milan nel 2002/2003 riscatta la seconda metà del cartellino dal Treviso, si prepara un altro trasloco in prestito all’Empoli, e nel 2005/2006 altra stagione divisa a metà, tra Sampdoria e Treviso. La parabola d’oro al Genoa, quindi il Milan e nel 2010 la Roma con contratto quinquennale. Poi, però, ricomincia a girare, cercando una nuova dimensione. C’è poco posto per lui con la Roma e dunque eccolo con Juve, Genoa, West Ham e di nuovo al Genoa, prima del Carpi”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.