SENTENZA UFFICIALE – 2 punti di penalizzazione in classifica: è arrivata la mazzata del tribunale FIGC
Pessime notizie per il club, che vede infliggersi una pesante penalità in campionato. La sentenza della Figc è ufficiale.
Purtroppo nel mondo del calcio troppo spesso i club si rendono artefici di alcune irregolarità. Negli ultimi tempi basti pensare ad esempio alla questione che sta vedendo coinvolta una società enorme come il Manchester City, a processo con la FA per diverse divergenze finanziarie e non solo, per capire al meglio come la portata di questi fenomeni sia alquanto elevata.
Allo stesso modo poi, tornando indietro di qualche anno e guardando in casa nostra, troviamo il caso che ha visto invece invischiata la Juventus. Le plusvalenze fittizie e la manovra stipendi sono costate carissime alla società bianconera, che prima è stata pesantemente penalizzata dalla Figc, e in seguito è stata sanzionata anche dalla Uefa con l’esclusione dalle competizioni europee per una stagione.
Una situazione simile adesso si è presentata ancora una volta in Italia, con la Federazione che ha già disposto la sentenza ufficiale. Per la compagine in questione è arrivata la mazzata definitiva: sono ben due i punti di penalità che dovrà scontare nel campionato attuale, senza la possibilità di essere revocati. Vediamo però di quale club stiamo parlando e la ragione che ha portato a prendere questa decisione.
Sanzione durissima per il club italiano
Dopo tante voci e indiscrezioni, finalmente il Tribunale Federale Nazionale ha emesso la sentenza nei confronti della Ternana, squadra che milita in Serie C nel Girone B. Per il club umbro è arrivata come detto una penalizzazione di ben due punti, che verranno tolti dalla classifica del campionato in corso.
Allo stesso modo poi è arrivata anche la sanzione nei confronti del dirigente Nicola Guidi, inibito per tre mesi. Ma per quale ragione la Ternana ha subito queste sanzioni?
Le motivazioni che hanno portato alla penalità per la società
La Ternana è stata deferita qualche tempo fa a causa del mancato versamento delle ritenute Irpef per il mese di maggio e per quello di giugno scorsi.
Nella somma in questione erano presenti anche le mancate retribuzioni sia ai calciatori che a tutti gli altri dipendenti. Una situazione orribile, che dunque ha portato la Figc ad optare per questa decisione.