Sei completamente impazzito?! Pugno allo stomaco e 3 giornate di squalifica | Mano pesante del Giudice Sportivo
Comportamento scorretto e a dir poco violento: il giudice di gara non avrebbe potuto fare altrimenti per il giocatore.
Di reazioni aggressive e fuori luogo ne vediamo fin troppe, in Serie A, in nazionale, ma in generale, in tutti i campionati europei e non. Accade anche nelle serie dilettantistiche, però fa meno rumore, non se ne parla tanto o comunque non trattandosi di veri professionisti ci potrebbe anche stare.
Giocare in categorie importanti significa anche metterci un impegno diverso e responsabilità superiore in quello che si fa e come si fa, quindi sulla propria condotta sia dentro che fuori dal campo per dare il buon esempio sia ai più piccoli che a coloro che giocano nelle serie minori.
Per far fronte al comportamento dei singoli giocatori, ma anche molte volte degli allenatori, per fortuna è stato istituito il ruolo dei giudici di gara. Sono fondamentali per il rispetto delle regole e del gioco, perché la partita di calcio non deve essere un evento in cui insultarsi o addirittura arrivare alle mani perché non c’entra nulla con la filosofia del calcio. Gli arbitri però devono essere anche loro tutelati dalle continue critiche e anche insulti che ricevono da tifosi e non solo.
Il giudice di gara non sente ragioni
L’arbitro dovrebbe avere sempre lui l’ultima parola, quando da un cartellino infatti non ci dovrebbe essere nessuno che ne discute o giudica il gesto. Noi non conosciamo tutte le regole e non siamo neanche li sul campo a vigilare con lui.
Gli arbitri in generale devono essere sempre abbastanza pazienti e devono lasciar correre su molte situazioni, però poi ovviamente quando è troppo non si può far finta di niente. Ad aiutarli c’è il VAR che è sempre un controllo in più per mettere a tacere le critiche e le insinuazioni spesso prepotenti sul loro modo di agire.
Ora basta: questo è davvero troppo!
Sta facendo parlare tutti nelle ultime ore il gesto aggressivo di un calciatore che milita in Lega Pro, precisamente nella Pro Vercelli. Il protagonista della vicenda in questione è Sow Asane, che ha ricevuto un cartellino rosso e tre giornate di squalifica.
Il lungo stop è più che giusto per un gesto del genere, infatti a gioco fermo ha colpito il suo avversario con un pugno nello stomaco facendolo cadere a terra. Azione alquanto aggressiva e cattiva, per di più a gioco fermo e senza un motivo ben preciso.