L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” ha intervistato due doppi ex della sfida che si giocherà a “Marassi” domenica tra Sampdoria e Palermo: “C’eravamo tanto divertiti. Ma poi, qualcosa è cambiato. Da mine vaganti, capaci di infastidire le big della A, a oneste comprimarie, con qualche guizzo ma senza continuità. C’è un filo sottile che lega la storia di Sampdoria e Palermo (avversarie domenica al Ferraris, ore 15) nell’attuale millennio. Il ritorno in A, l’Europa, i successi sfiorati in Coppa Italia e una presenza frequente nella zona sinistra della classifica, almeno fino al 2010. Poi,un lento e costante calo. Con la Samp che va in B nel 2011 (decisivo proprio il ko con i siciliani) e il Palermo che la emula nel 2013 (nonostante l’illusoria vittoria a Marassi). E poi le rispettive risalite, accompagnate dalla difficoltà di ritrovare spazi nei piani alti. Il Doria ci è riuscito solo una volta, col settimo posto di Mihajlovic. Il Palermo, invece, non è andato oltre l’undicesimo posto con Iachini. Si arriva così a oggi, con i blucerchiati reduci da quattro ko consecutivi, e i rosanero già al secondo allenatore, in perfetta media Zamparini. Ancora presto per parlare di scontro salvezza, aocchio e croce la Samp ha una rosa superiore, ma, tornando con la mente al passato, sale un po’ di nostalgia. Soprattutto se si pensa al 9 maggio 2010, quando al Barbera ci si giocava la Champions. Il Palermo di Delio Rossi (che poi allenerà i blucerchiati) contro la Samp di Delneri (che aveva già guidato i siciliani): finì 1-1, gol di Pazzini e Miccoli entrambi su rigore, risultato che diede ragione al Doria. Con i due allenatori protagonisti quel giorno, proviamo a capire cosa è accaduto in questi anni e che sfida sarà quella di domenica. Delneri: «Cassano e Pazzini facevano la differenza». Quel quarto posto con la Samp è uno dei suoi capolavori. Delneri ricorda: «Contro il Palermo fu decisiva, ma dopo la vittoria di Roma avevamo una grande solidità mentale. Il “Pazzo” segnava a raffica, Antonio inventava e la squadra volava». Ora gli obiettivi di Samp e Palermo sono diversi. Delneri analizza: «Dopo quella stagione sono salite un po’ troppo le aspettative, poi c’è stata la retrocessione che fu una mazzata. Con Mihajlovic si è fatto bene, serve solo più continuità, negli ultimi anni si è cambiato tanto. E per quanto riguarda il Palermo, non è mica facile trovare sempre i Pastore o i Cavani». Continuità, diceDelneri. E viene naturale pensare al momento difficile di Giampaolo: «Con Marco ho un bel rapporto, mi ha sempre seguito e condividiamo l’impostazione difensiva. La sua Samp mi piace, fa un gioco propositivo, ha giovani forti come Linetty, Praet e Schick e giocatori di qualità come Alvarez, Quagliarella e Muriel. Serve solo un po’ di pazienza. Per domenica la Samp ha più qualità del Palermo, ma nulla è scontato. Cassano fuori? Mi spiace, ma mai dire mai, spero che alla Samp o altrove possa ancora esprimere il suo calcio». Rossi: «Che talento Pastore e Cavani» Il“Profeta”pensa a quel Palermo e si illumina: «Pastore era il talento puro, Cavani la forza devastante: arrivava dieci volte a partita davanti al portiere. E poi Liverani, Balzaretti…». Eppure ai preliminari di Champions ci andò la Samp: «Il vero colpaccio l’avevano fatto battendo la Roma». Per il Palermo, fu un momento da sliding doors: «Litigai con Zamparini: sapevo che doveva vendere Cavani, ma gli dissi di cederlo all’estero, non a una diretta concorrente. Perché può sembrare strano ma il Napoli lo era. E parlo solo di pochi anni fa…». Rossi rimase a Palermo, sfiorò la Coppa Italia, ma poi le ambizioni di Zamparini andarono scemando. «Dipende tutto dai bacini di utenza. Alla lunga anche piazze blasonate come Genova e Palermo non possono competere con Napoli e Roma». L’esperienza alla Samp, invece, è stata meno felice: «Mi spiace – spiega Rossi – perché ero arrivato in una situazione compromessa, ci eravamo ripresi, poi abbiamo cambiato tanto e serviva più tempo. Nel calcio contano i risultati ma le scelte erano giuste, vedi Gabbiadini». E per domenica? «La Samp ha più qualità però De Zerbi è molto bravo. Ma stimo molto anche Giampaolo che iniziò con me, a Pescara. Se lo dico ora sembro un pazzo, ma la Samp è da parte sinistra della classifica. Muriel ha più continuità e scommetto su Linetty»”.