Sebastiani: «E’ assurdo che io debba avere le bombe in casa»
«Per me sono stati due giorni particolari che mi hanno rammaricato e dispiaciuto, soprattutto per la mia famiglia. I messaggi di solidarietà fanno piacere, perché chi ci scrive sa quello che è il nostro lavoro, ma non esiste al mondo che uno debba avere le bombe in casa per un gioco. Io ho dei limiti e prima di tutto devo guardare ai conti della società, poi se c’è qualcuno più bravo meglio ancora. Prima di questo gesto non ho avuto nessun tipo di minaccia. Questa è opera di quattro scalmanati che non possono macchiare una tifoseria e una città intera. Non posso pensare che il tifo biancoazzurro possa arrivare a questo dopo due anni di Serie A in cinque stagioni di gestione. Mi auguro che la cosa si fermi qui, ma se qualcuno è disponibile a subentrare, io sono a disposizione. Se arriverà un’offerta e sarà congrua alle nostre aspettative, anche per il bene del Pescara, sarà valutata. Salvezza? Ce la giochiamo coi nostri mezzi e magari possiamo fare anche qualcosa. Le barricate non sono per noi, abbiamo una idea di gioco che a Pescara è sempre piaciuta. E’ chiaro che se ti esponi rischia di prenderne quattro, ma noi la vediamo in questa maniera. Pescara è una città fatta di gente per bene, che sa e riconosce chi lavora in maniera corretta. Dal punto di vista sportivo è ovviamente che tutti soffriamo, sarei pazzo a essere felice delle sconfitte». Queste le parole rilasciate dal presidente del Pescara Daniele Sebastiani ai microfoni di “TMW Radio”.