“Se vuoi giocare, paga 15mila euro”: l’ex calciatore che denunciò tutto oggi guida i tram
Nel 2018 la decisione di appendere le scarpette al chiodo e trovare un lavoro vero.
Oggi, a 26 anni, Simone Petricciuolo ha iniziato una nuova esperienza, ha trovato un’opportunità e si è fiondato sopra come avrebbe fatto come un pallone da strappare in tackle all’avversario.
Tre anni fa Simone Petricciuolo si trovò davanti a un bivio: continuare a giocare al calcio a certe condizioni, quelle che – dirà in uno sfogo su Instagram – ammazzarono il suo sogno, oppure scegliere una nuova vita per non cedere al ricatto della promiscuità di traffici indiscriminati che pullulano nel sottobosco dalla Serie C ai Dilettanti. Il sistema che denunciò ha un cliché noto, emerso anche in altri settori della vita pubblica: vuoi un posto di lavoro? Paga e ti sarà dato. Nel mondo del pallone, nei livelli più bassi della piramide capita d’imbattersi anche in questo. Ecco perché allora l’ex giocatore di origine napoletana, oggi 26 enne, disse che trovare una squadra nei campionati minori può essere molto facile e molto difficile al tempo stesso. “Difficile per chi come me, in base alle regole, è considerato vecchio a 23 anni. Ma se hai 18, 20 anni il costo è nullo e con qualche presenza il club può incassare introiti. Facile per chi invece ha conoscenze importanti, può ‘comprare’ un contratto dando 15 mila euro al direttore di turno che a suo volta ti fa il contratto con la società, oppure portare alla società soldi tramite sponsor”.