S’è sbloccato Borrelli: «In B mi piace molto Henry del Palermo. Promozione? Non c’è una squadra come il Parma dello scorso anno»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato una lunga intervista a Gennaro Borrelli.

Gennaro Borrelli è arrivato al Brescia nel 2023 in prestito con diritto di riscatto dal Frosinone. Il club di Massimo Cellino ha deciso di esercitare tale diritto durante l’estate, con un accordo fissato a 3,8 milioni di euro, rendendo Borrelli il giocatore italiano più caro della Serie B nella sessione estiva. Solo due giocatori stranieri hanno superato questa cifra: Magnus Lind, passato al Pisa per 4 milioni, e Le Douaron, acquistato dal Palermo per la stessa somma. Seguono nella lista Gennaro Tutino, valutato 3,5 milioni dalla Sampdoria (1 milione subito e 2,5 milioni nel 2025), Vandeputte alla Cremonese per 2,5 milioni e Pierini al Sassuolo, sempre per 2,5 milioni.

“È stata la mia giornata fortunata. Primo gol di quest’anno e 7 al Fantacalcio: e ho lasciato fuori Pohjanpalo…”. Gennaro Borrelli è un ragazzone napoletano di 197 centimetri con un sorriso gentile. Non è il tipo da macchinoni, Rolex e tatuaggi, ma in campo diventa un’ira di Dio. A Brescia i paragoni si sprecano: è un Toni più robusto, o un Caracciolo più bravo con i piedi. Quasi arrossisce, la timidezza è palpabile. Per questo la scorsa estate, quando il Brescia l’ha riscattato per 3,8 milioni dal Frosinone e lui ha mandato i certificati medici per non presentarsi in città, è stato evidente che non fosse una decisione sua. Tutto si è risolto in fretta, ma serviva la conferma sul campo, che è arrivata lunedì con la Cremonese.

E adesso? «È un nuovo inizio. L’infortunio dell’anno scorso (guaio al malleolo) mi aveva tolto finale di campionato e playoff»

Cosa ha pensato? «A rientrare più forte di prima. E ho la fortuna a Napoli di avere i genitori che fanno i fisioterapisti: sono stato curato… in casa»

Ma i certificati medici? «Io ero felice di restare qui, sia chiaro. Confesso che c’era l’ambizione di andare in A, ma alla fine sono contento così».

Il Brescia ha creduto in lei. «Significa che la società apprezza chi sono e quello che faccio. Io devo rispondere in campo e basta»

Non è un peso quel prezzo? «No, anzi: è uno stimolo»

Cellino glielo fa pesare? (ride) «Qualche battuta me la fa, io lo rassicuro: tranquillo pres, quei soldi non li ha buttati. È doveroso ripagare chi ti dà fiducia»

In B la scorsa estate lei è stato il giocatore italiano più caro. «È il mio quarto anno di B, non mi considero più un giovane ma uno maturo al punto giusto».

Quindi questa è la volta buona per il salto in Serie A? «Punto al massimo, ogni partita è come se fosse l’ultima e gli allenamenti li faccio al 100%, poi quello che arriva lo prendiamo…».

Non si nasconda. «È sottinteso dai. È il sogno di tutti. Se poi sarà col Brescia, meglio: sarebbe bello arrivarci, ma soprattutto rimanerci».

Magari il Napoli… «Che forte Lukaku! Da bambino ero tifoso, prima nei distinti e poi in curva. L’ultima volta allo stadio è stata con il Leicester (9 dicembre 2021), poi basta. E ho debuttato in A con il Frosinone proprio in casa contro il Napoli (19 agosto 2023). Ma lasciamo stare…».

Perché? «Poi mi massacrano! Sono ambizioso, ma nessuno fa regali»

Questa è la prima volta che fa due stagioni di fila in un club. «Mi aiuta. Ma il discorso vale per tutta la squadra: lavoriamo da un anno con Maran e stiamo cambiando modo di giocare con altre soluzioni a partita in corso».

Con la Cremonese avete fatto un’ora pazzesca. E anche il suo gol è stato da applausi. «Ho saltato Antov, mi sono girato e l’ho ritrovato davanti, temeva di farmi fallo e nessuno ha raddoppiato: l’ho saltato ancora, ho superato Majer e ho fatto gol».

Alla Toni o alla Caracciolo? (ride) «Diciamo che mi piacerebbe essere la fusione tra i due»

Trova differenze tra questo campionato e quello passato? «L’anno scorso s’è visto subito che il Parma era superiore, stavolta una così forte non c’è. Ma ci sono Spezia, Samp, Palermo, Sassuolo, Cremonese, Pisa…».

E voi? «La continuità è un vantaggio enorme e dobbiamo sfruttarla».

La classifica marcatori? «Coda la doppia cifra la raggiunge sempre, e non solo. Poi mi piace Henry del Palermo».