L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sugli scontri tra tifosi napoletani e romanisti sull’A1.
Nel pomeriggio di ieri, sull’autostrada nei pressi di Firenze, nell’area di servizio di Badia al Pino, ci sono stati scontri molto violenti tra tifosi del Napoli e della Roma, in strada verso San Siro. Scontri che hanno provocato 15 km di coda e il blocco dell’autostrada per più di un’ora. Non solo: un tifoso della Roma è anche finito in ospedale con profonde ferite da taglio. Lo stesso tifoso è stato poi arrestato in serata per rissa aggravata.
Gli scontri di ieri hanno fatto tornare alla memoria due bruttissimi episodi del passato: il primo, quello di Gabriele Sandri, tifoso della Lazio che più di 15 anni fa morì proprio nello stesso autogrill, ucciso da un colpo di pistola dell’agente Spaccarotella durante gli scontri tra tifosi juventini e laziali; il secondo è senza dubbio Ciro Esposito, tifoso napoletano morto a Roma durante gli scontri tra napoletani e romanisti in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina nel 2014.
Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, ha commentato gli scontri di ieri. Parole di sconforto e rassegnazione che provocano un vuoto allo stomaco. “È sempre la stessa storia, sono sfiduciata. Da nove anni non ci sono stati passi in avanti. Onestamente credo siano completamente inutili gli appelli. Non voglio farne. Tocca allo Stato risolvere il problema. Si lotta contro la criminalità organizzata e non si riesce ad estirpare questo male dal calcio. Io non ho soluzioni, sono una mamma addolorata perché suo figlio non c’è più e quotidianamente tengo viva la sua memoria. Noi siamo stati completamente abbandonati, ma io e la mia famiglia non ci fermiamo”.