Scomparsa Schillaci, la lettera dell’ex rosa Tedesco: “Sarai sempre il mio idolo. Ciao Totò, ti voglio bene”
Attraverso un post su Facebook l’ex rosanero Giovanni Tedesco ha scritto una lunga ed emozionante lettera rivolta a Totò Schillaci.
Ecco le sue parole:
“Lontano ma vicino. Ciao Totò. E’ difficile spiegare quello che sento dentro se penso alla tua morte. Tu che, calcisticamente parlando, per noi palermitani sei sempre stato lontano e inarrivabile. Tu che, invece, io sentivo sempre vicino a me. Eri lontano quando io iniziavo la carriera da calciatore e poi ti ho ritrovato vicino: tu a Messina, io a Reggio Calabria. Dopo un anno, sei andato lontano, a Torino, e subito dopo sei diventi un eroe nazionale e fai sognare tutti e in qualche modo ci fai capire che nella vita si può arrivare, si possono raggiungere gli obiettivi e non bisogna mai smettere di crederci. Ecco, tu sei lontano un’altra volta, ma voglio esserti vicino. Allora m’invento qualcosa: compro un pesciolino e lo chiamo Totò con cui parlo tutti i giorni quando gli do da mangiare. Dopo qualche anno, tu decidi di andare in Giappone e, fisicamente, siamo ancora più lontani. Io mi ritrovo a Firenze con grandi campioni come Batistuta e Rui Costa e viene organizzata una turnè in Giappone. Siamo nuovamente vicini ed è lì che capisco quanto sei amato: ti ritrovo in ogni posto, ovunque mi giri ci sei tu. Ti chiamavano Totò san. Purtroppo, non riesco a incontrati e riparto per l’Italia con il peso di sentirti ancora lontano. Tu finisci di giocare e rientri in Italia nella nostra Palermo e io continuo la mia carriera lontano, in giro per l’Italia. Entrambi però avevamo un sogno in comune che ci porta a essere vicini per l’ennesima volta: vestire la maglia del Palermo. E quel sogno io riesco a realizzarlo. Adesso non mi rimane che esaudire ancora un desiderio: quello di conoscerti. Così, qualche volta mi ritrovavo al bar della tua scuola calcio a parlare di te con tuo fratello ma non avevo la forza di chiedere un incontro per conoscerti. Un giorno, durante un allenamento con il Palermo a Boccadifalco, alzo lo sguardo e vedo Totò seduto in tribuna a seguire la partitella. Dentro di me mi dico: questo sarà il giorno che ho sempre desiderato. Finalmente potrò starti vicino, potrò conoscerti, potrò parlarti. Davanti al mio idolo – perché tu sarai sempre il mio idolo – sono timido, ma mi piace parlare con te del nostro Palermo sino a quando dal cuore non mi viene una domanda in maniera spontanea. Perché Totò, uno come te, con tutto quello che rappresenti non fa parte del Palermo? Ricordo che mi hai guardato e mi hai risposto: “caro Giovanni, me lo sono chiesto tante volte anche io”. Nei tuoi occhi, quegli occhi grandi che hanno fatto innamorare tutta l’Italia durante i mondiali del 1990, noto un po’ di delusione. La stessa delusione che ho io quando oggi mi pongo la stessa domanda che avevo posto a te. E forse, anche questo mi fa sentire più vicino a te. Te ne sei andato mentre io sono lontano in Qatar e mi dispiace non averti potuto dare un saluto come avresti meritato, ma un giorno saremo vicini e continueremo a parlare del nostro amato Palermo e magari avrò in un’altra vita il coraggio di abbracciarti. Ciao Totò, ti voglio bene”.