Scommesse, Dino Zoff: «I giovani vanno rieducati, la Nazionale resta un traguardo da onorare»

«I giovani oggi sono molto superficiali, ma non me la sento di condannarli a priori. Preferisco pensare a una rieducazione e a un loro recupero», afferma Dino Zoff, intervistato da Il Mattino di Napoli. Uomo di sport e simbolo di correttezza, il campione del mondo ’82 ha sempre anteposto la moralità e la dignità, anche a costo di rimetterci. Oggi guarda con dispiacere ai nuovi scandali che travolgono il calcio italiano, tra cui quello delle scommesse clandestine che coinvolge anche diversi giovani della Nazionale.
«La moralità dovrebbe restare davanti ai soldi, e invece oggi non è così», osserva Zoff, commentando l’ipotesi di escludere dalle selezioni azzurre chi viene sorpreso in situazioni illecite. «Forse è arrivato il momento di mettere regole chiare: sospendere l’attività azzurra per chi sbaglia in questo modo. Gli errori gravi non possono essere tollerati».
Parlando della facilità con cui i giovani cadono nella rete delle scommesse, Zoff sottolinea: «La loro vita è diversa da quella dei coetanei, hanno privilegi che dovrebbero bastare. E invece vogliono sempre di più. La superficialità li porta a sbagliare». Ai suoi tempi, ricorda con un sorriso, si giocava a scopone nei ritiri: «Un momento di svago lecito e aggregante. Non condanno i giovani su tutto: devono essere aiutati e le regole devono essere trasmesse chiaramente».
Alla domanda se la Nazionale rappresenti ancora un obiettivo ambito, Dino Zoff risponde senza esitazione: «La maglia azzurra è e resta un traguardo importante. Rappresentare il proprio Paese è motivo d’orgoglio. Non voglio credere che questo sentimento sia venuto meno».
Un pensiero positivo anche di fronte a casi di rinunce discutibili o di comportamenti non impeccabili: «L’esasperazione mediatica amplifica tutto. Ma sfido chiunque a dire pubblicamente che non è bello indossare la maglia dell’Italia».