Scienza: «Siamo una squadra viva. Ormai l’obiettivo non è la gara ma passare il tampone»

Intervenuto ai microfoni de “La Stampa”, Giuseppe Scienza, allenatore del Monopoli, ha tracciato un bilancio di questa difficile prima parte di stagione. Ecco le sue parole:

«Abbiamo subito un attacco feroce da parte del Covid. Si fa fatica a giocare ogni tre giorni e quando ci sono dieci giocatori assenti, come ci è capitato, diventa ancor più dura perché la rosa non riesce a sopperire a tutte le mancanze. Rispetto all’anno scorso siamo un po’ più indietro, ma siamo una squadra totalmente rinnovata: sono rimasti solo due atleti, c’è stato un cambio generazionale totale, ci vuole tempo. Ma siamo una squadra viva.

Quando è successo la prima volta, noi eravamo in riunione e mentre aspettavamo l’esito dei tamponi stavamo guardando il video degli avversari. Quando è arrivato il nostro dirigente e ha indicato dicendo “tu, tu e anche tu a casa in isolamento” abbiamo visto dieci giocatori sparire con le lacrime agli occhi: per dieci giorni sono stati nascosti al mondo e questo ci ha portato grossi problemi in rosa. La partita in questi momenti non è diventata più l’obiettivo della settimana, ma lo è stato passare l’esito del tampone. Ciononostante tutto sta funzionando: i ragazzi (tutti tranne due) erano asintomatici e se non avessero fatto il tampone, sarebbero andati in giro normalmente. Così invece, quantomeno non portiamo danni alla comunità”.

Il mio sogno nel cassetto di Scienza:? Riavere un’altra chance, dopo quella avuta a Brescia, per affrontare la serie B. Allora, dopo un inizio strepitoso, era andato tutto storto. Mi piacerebbe quindi potermi riproporre per vedere se a distanza di anni qualche errore in meno si può fare. Di sicuro cerco sempre di portare con onore la nostra zona nel mondo del calcio e vorrei poter essere da apripista, come lo sono stato da atleta, per altri colleghi del territorio che lavorano tra i dilettanti e son molto bravi».