L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’inchiesta che riguarda la Juventus e la carta “che non deve esistere”. La carta per ora resta introvabile. Se non arriverà dalla Juve gli inquirenti potrebbero ricorrere all’altro contraente: Cristiano Ronaldo.
La carta che non c’è è diventata il mistero buffo di cui si dibatte parecchio ai piani alti del Palazzo di Giustizia, dove negli uffici dei pubblici ministeri Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e dell’aggiunto Mario Bendoni da qualche giorno è un via vai di riunioni e audizioni. Carta che viene citata a pagina 6 del decreto di perquisizione notificato venerdì sera alla Juventus nell’ambito dell’inchiesta «Prisma» — che coinvolge i vertici del club bianconero, indagati per emissione di fatture false e false comunicazioni delle società quotate in Borsa — e che riguarda non uno qualsiasi, ma Cristiano Ronaldo.
La vicenda è nota: si tratta di una scrittura privata di cui gli inquirenti sono venuti a conoscenza da una conversazione intercettata tra il responsabile del mercato Federico Cherubini (che ieri era con Massimiliano Allegri a Vinovo per seguire la Coppa Italia Primavera) e l’avvocato Cesare Gabasio. «La famosa carta che non deve esistere teoricamente» e che di fatto non è ancora stata trovata, nonostante sia stato analizzato quasi tutto il materiale sequestrato. Una carta di cui è stato chiesto abbondantemente conto ai dirigenti della Juventus finora interrogati (oltre a Cherubini, anche l’a.d. Maurizio Arrivabene e il segretario Paolo Morganti, potrebbe invece non essere sentito Giovanni Manna, responsabile Under 23) e che se non uscirà fuori potrebbe spingere i pm a chiamare in causa il portoghese. Difficile che sia lui a presentarsi a Torino, convocato per fornire chiarimenti su un documento che «non risulta essere stato oggetto di pubblicazione e di comunicazione agli organi competenti», ma i pm potrebbero rivolgersi al suo procuratore e alla società che lo gestisce, la Gestifute, per riuscire a risolvere l’arcano.
Della carta che non c’è si è parlato tanto e a lungo nelle tre audizioni andate in scena finora in Procura tra sabato e mercoledì. L’impressione è che i pm s’aspettassero di averla già in mano, invece possono solo continuare a cercare. Di fronte alle richieste degli inquirenti la Juventus si è mostrata molto collaborativa, senza però fornire il documento. «M’informerò», avrebbe garantito Arrivabene. Sulla questione CR7 si è insistito ancora di più con Cherubini , visto che se ne parla in un’intercettazione che lo coinvolge, ma da quanto filtra non avrebbe dato indicazioni utili.