La Serie si è fermata fino al 3 aprile per l’emergenza Coronavirus, tutte le squadre tranne il Palermo hanno deciso di sospendere gli allenamenti, ma molto probabilmente oggi riprenderà l’antagonista dei rosanero, ovvero il Savoia agli ordini di mister Parlato. Nell’edizione odierna del “Corrriere dello Sport” c’è il punto di vista di Giovanni Rais, dg della squadra campana, di seguito le sue parole: Per ora ogni squadra si sta regolando autonomamente. Mi confronto con numerosi dirigenti di società di serie D, c’è chi ha perfino mandato a casa buona parte dei tesserati. Questo significa non solo avere bloccato la preparazione ma, di fatto, avere pure reso impossibile giocare, nella migliore delle ipotesi, domenica 5 aprile». I. Per ora il Savoia ha approntato un piano per permettere ai propri giocatori di riprendere gli allenamenti in maniera quanto più “protetta” possibile: i giocatori sono stati divisi in due gruppi e a loro volta questi sono stati suddivisi in due sottogruppi, con ognuno di questi nella possibilità di utilizzare spogliatoi diversi. Seguendo un percorso prestabilito, si potrà rispettare la distanza minima di due metri, prima di entrare sul campo che verrà utilizzato solo per metà e da sei giocatori alla volta, in modo da mantenersi il più distante possibile: «Non è questa la soluzione ottimale, riteniamo che venga fornita dalla Lega una indicazione unica». Parlare di calcio in questo frangente è difficile. Dice Rais: «E’ in quindicesimo piano. E’ in dubbio anche la regolare conclusione della stagione. Capisco la posizione di chi è primo in classifica o di chi oggi sarebbe salvo. Alla fine si potrebbe arrivare ad una votazione, chissà. Tutto è possibile ma si può pensare di ultimare il campionato anche riprendendo a giocare dopo Pasqua: nelle nostre zone a maggio fa notte tardi, si potrebbe ipotizzare di giocare ogni tre giorni, tenendo conto che siamo legati da contratto fino a giugno. Insomma, se c’è la volontà, esistono i margini per riprendere a giocare e chiudere la stagione».
E ai giocatori cosa dite? «Abbiamo spiegato loro – conclude il dg del Savoia – che questo è un momento importante, che mette in gioco la salute di tutti. L’abbiamo spiegato anche durante Juventus-Inter, quando i giocatori segnavano e si abbracciavano. Siamo di fronte a giovani che, in piena trance agonistica, dimenticano quali sono le regole che gli esperti vanno ripetendo da giorni. In tanti sono frastornati, c’è chi pensa all’aspetto sportivo, qualcuno a quello economico che scaturirebbe da un eventuale stop anticipato del torneo. Sono preoccupazioni comprensibili. Ora la partita da giocare è più importante: dobbiamo fare il tifo affinché a vincere sia la salute di ognuno di noi».