Sassuolo-Reggiana, Viali: «Prendere cinque gol fa male, ma l’obiettivo è vicinissimo»

Al termine della sfida contro il Sassuolo, l’allenatore della Reggiana, William Viali, ha condiviso le sue riflessioni durante la conferenza stampa, esprimendo delusione per il pesante risultato e la performance della sua squadra.
«Difficile su un risultato del genere fare l’analisi specifica di un episodio. La partita è iniziata proprio come volevamo, poi con qualche episodio l’abbiamo rovinata. Anche vista la grande forza dell’avversario, non siamo riusciti a riprenderla. Non abbiamo fatto in tempo a renderci conto del pareggio, hanno fatto due gol consecutivi. Il 3-1 ha ammazzato la prestazione, c’è poco da dire oggi», ha dichiarato Viali.
Il mister ha inoltre riconosciuto il supporto dei tifosi, nonostante la sconfitta: «La presa di posizione dei tifosi era assolutamente capibile, hanno fatto sentire la loro voce in maniera diversa».
Viali ha assunto la piena responsabilità del risultato negativo, pur sottolineando che il suo impegno verso la squadra rimane inalterato: «Io oggi sono responsabile di questa squadra, responsabilità mia anche del risultato. Sono stato chiaro giovedì, non bisogna chiedere a me se posso dare ancora qualcosa alla squadra. Io ho vissuto il mio lavoro con equilibrio. Abbiamo fatto qualche errore di troppo, ma dovevamo stare assolutamente più attenti».
Il tecnico ha anche parlato delle difficoltà tattiche e delle decisioni prese durante la partita, come la situazione di Fiamozzi e il cambio di Libutti all’intervallo: «A fine primo tempo qualcosa volevo cambiare, Fiamozzi ieri non si è allenato per un problema intestinale. A destra eravamo in difficoltà e ha dato la sua disponibilità, all’intervallo ho condiviso con lui il pensiero. Libutti era scosso per quello che era successo».
Concludendo, Viali ha rimarcato la necessità di guardare avanti nonostante il duro colpo: «Prendere cinque gol fa male, ma dobbiamo pensare all’obiettivo finale che comunque è vicinissimo, a un passo. Oggi ci abbiamo provato e non siamo stati bravi».