Sassuolo, Caligara si presenta: «Gol più bello? Forse quest’anno con il Palermo»

Il Sassuolo ha ufficializzato Fabrizio Caligara. L’ex centrocampista dell’Ascoli, classe 2000, si è presentato ai canali ufficiali del club. Di seguito le sue parole:

«Questi primi giorni hanno avuto un impatto molto positivo, tutti i compagni m’hanno accolto benissimo, poi avendo già lavorato col mister, lo conoscevo già, mi ha riaccolto molto bene e sono felice di di essere qua e di iniziare a lavorare duro per l’inizio della stagione. Cosa mi ha colpito di più?
La cosa che mi ha colpito di più è l’organizzazione di questo club che non è scontato averla e mi fa molto piacere. Son contento di lavorare in un club così. Ho sempre avuto l’idea che fosse un club molto molto organizzato, che punta a valorizzare i giovani, che vuole creare una mentalità vincente e questo ho visto da fuori. Grosso? Mister Grosso come me è cambiato, si è evoluto, è cresciuto però era un mister molto positivo come l’ho visto anche adesso. Gli piace tenere il dominio del gioco e vincere. Cosa mi ha detto? Mi ha detto che bisogna lavorare tanto per raggiungere gli obiettivi».

«Che tipo di centrocampista sono? Io sono un centrocampista che mi piace molto giocare con la palla e poi soprattutto quest’anno ho fatto parecchi gol, però sì sono un palleggiatore che si inserisce e cerca di finalizzare l’azione. Juve? Beh il settore giovanile della Juve è un settore giovanile importante che ti forma, cercano di formarti a livello umano perché prima di tutto la Juve è una società che ti insegna a livello umano e poi a livello calcistico, mi ha lasciato tanto però poi fa parte dei percorsi staccarsi per capire anche com’è il il mondo fuori della Juve, perché quando sei lì tutto è è bellissimo poi quando esci per iniziare a farti le ossa cambia molto. Esordio in Champions? È un’emozione indescrivibile soprattutto perché non me l’aspettavo, perché il giorno prima non mi ero neanche allenato con loro. Si era fermato un centrocampista, mi avevano chiamato per andare in panchina, poi non l’avrei nemmeno immaginato, neanche l’ 1% che avessi potuto entrare. Poi più o meno al 4° del primo tempo mi dice vai a scaldarti, quindi mi sono scaldato tutto il secondo tempo con un’adrenalina, un’ansia, che poi si è finalizzata con l’ingresso al 90°. È stata un’emozione, non ci sono parole per descriverlo! Non ti rendi neanche conto quando entri di dove stai entrando, solo dopo che pensi a cosa hai fatto. L’attimo che mi ha detto di andare lì, mi guardavo intorno e dicevo ‘sicuro che sono io?’ Poi quando sono entrato ho cercato di fare il massimo e ho lasciato anche il segno con un ammonizione».

«Il gol più bello forse quest’anno con il Palermo, il gol del pareggio al 90° che ci aveva dato quel minimo di di speranza di poter riuscire a salvarci, cosa che poi purtroppo per una serie di motivi non siamo riusciti a fare. Ascoli? Ho vissuto un po’ di tutto. Quando sono arrivato abbiamo fatto una salvezza miracolosa e poi l’anno dopo abbiamo fatto i play-off dopo 17 anni, quindi è stata un’emozione grandissima. Ho vissuto due anni bellissimi, quei primi due, poi l’anno scorso abbiamo raggiunto una salvezza tranquilla invece quest’anno è stata una stagione molto complicata sia per quanto riguarda me perché ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori due mesi e l’ho sofferto un po’ e poi soprattutto la retrocessione che fa e che ha fatto molto male. Io volevo ringraziare sia la società che tutti i componenti della società per quello che hanno fatto in questi anni, soprattutto i tifosi che ci hanno sempre supportato col loro tifo, col loro calore, è sempre stata una una spinta in più. Serie B? In questi anni di serie B ho notato che per avere l’approccio giusto bisogna pensare partita dopo partita, la serie B è un campionato tosto dove la prima o la squadra più forte può perdere con quella più debole quindi non è un campionato equilibrato se uno non lo approccia con l’atteggiamento giusto, partita dopo partita. Secondo me la caratteristica più importante è di non sottovalutare nessuna partita. Tutte le partite vanno giocate al massimo perché tutte le partite ti possono trarre in inganno».