Sassaiola contro il pullman del Palermo. Arcoleo: «A memoria mia non ricordo una cosa del genere»

Nell’edizione odierna di Repubblica Palermo, Ignazio Arcoleo, ex bandiera e allenatore del Palermo, è stato intervistato da Tullio Filippone per commentare il recente e inquietante episodio dell’assalto al pullman della squadra da parte di alcuni ultras.

Arcoleo ha voluto lanciare un messaggio di calma e unità, condannando fermamente il gesto di pochi individui che rischia di compromettere l’immagine di una tifoseria storicamente calda, civile e accogliente.

«I tifosi del Palermo non sono violenti, mi spiace che per pochi si rovini l’immagine di una tifoseria che ha sempre accolto: oggi nella difficoltà bisogna stare vicini alla squadra». È il messaggio di Ignazio Arcoleo, ex bandiera ed allenatore del Palermo, che invita alla calma all’indomani dell’agguato al pullman rosanero da parte di alcuni ultras.

«Le contestazioni sono legittime, ma si fanno civilmente allo stadio e spero che i ragazzi che hanno preso il bus a sassate lo capiscano», ha dichiarato.

Il bus è stato atteso allo svincolo di Carini e preso a sassate, ricorda un episodio del genere? «A memoria mia no. Ci sono stati momenti difficili e la contestazione dei tifosi è sempre legittima, ma la violenza mai. I tifosi hanno tutto il diritto di esprimere il disappunto, ma in modo civile, come hanno sempre fatto».

Il tifo del Palermo è diventato violento? «Assolutamente no. Una ventina di supporter non possono compromettere l’immagine di una tifoseria che è sempre stata tra le più calde, civili e accoglienti di Italia. Tanto che chi veniva a giocare qui da avversario ricorda l’effetto Favorita e i giocatori del Palermo sono sempre tornati volentieri in città. Mi consola che i violenti siano una piccolissima minoranza, ma sono dispiaciuto per i ragazzi che hanno commesso questo brutto errore e mi auguro che capiscano che questo gesto fa male al Palermo e alla città».

Come si può sentire un giocatore dentro un bus preso di mira?
«Si potrebbe condizionare in negativo il rendimento dei giocatori, ma credo che questi ragazzi abbiano la forza per reagire. Voglio lanciare un messaggio ai tifosi».

Quale?
«La società e la squadra sono consapevoli del momento difficile e sono i primi a rammaricarsi di programmi ampiamente sotto le aspettative. È nel momento di difficoltà che si vede l’amore per una squadra e la tensione non aiuta. La contestazione si fa allo stadio e sugli spalti, mai in questo modo. Bisogna abbassare i toni e remare dalla stessa parte».