Sanzioni per chi vede il calcio “Pirata”. Inchiesta lampo della Guardia di Finanza nell’ultima giornata di A: rintracciati 6500 utenti, 1000 euro a testa di multa
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su un’inchiesta contro la Pirateria.
Brutto colpo per chi guarda le partite con il «pezzotto» illegale. La Guardia di Finanza ha portato a termine un’operazione lampo anti pirateria che rappresenta probabilmente il successo investigativo più importante nella storia della lotta al fenomeno. Sono state sequestrate 500 risorse web e relativi 40 canali telegram. Ma il dato più significativo riguarda l’identificazione di 6500 fruitori, che dovranno pagare una sanzione amministrativa di 1000 euro. Anche se, pure in questo caso, gli streaming illegali avrebbero fatto riferimento alla già nota “Xtream Code”, la piattaforma pirata con ideatori greci e sede in Bulgaria che era stata smantellata nel 2019, l’indagine si concentra soprattutto sul cliente-utente.
Scrocconi k.o. Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega di serie A, non nasconde la sua soddisfazione: «Tanti presunti tifosi hanno provato a vedere i nostri incontri collegandosi a servizi illegali che danneggiano il club per cui tifare». È la contraddizione più grande: da una parte chiedi magari alla tua squadra il top player sul mercato, dall’altra ne danneggi l’entrata principale, cioè il meccanismo dei diritti televisivi. «Gli “scrocconi” – dice De Siervo – sono una tipologia di tifosi, purtroppo particolarmente diffusa anche nel nostro Paese, dove persiste la cultura dell’illegalità. Queste persone sono state tutte individuate e saranno sanzionate con più di 1000 euro (ben oltre il prezzo per l’abbonamento alle partite), i recidivi subiranno un procedimento penale. È bene ricordare è che la pirateria è gestita da vere e proprie organizzazioni criminali che si arricchiscono alle spalle di tutto il nostro movimento, creando danni immensi a tutti i lavoratori della nostra industria. La pirateria uccide il calcio non è soltanto uno slogan, ma una triste verità».
Operazione lampo Ma che cosa è successo in particolare? Ce lo racconta il comandante del gruppo investigativo frodi tecnologiche, Gianluca Berruti, che con i suoi 41 anni è il più giovane colonnello della Guardia di Finanza. «C’è stata una denuncia di DAZN che ci ha portato a muoverci immediatamente con la procura della repubblica di Napoli. E a completare l’operazione in pochi giorni». Berruti, fra l’altro calciatore e ora anche allenatore del Grifone Gialloverde, la squadra dei finanzieri che ha disputato il campionato di Eccellenza, ricostruisce il velocissimo percorso delle indagini. «Non abbiamo fatto in tempo per Torino-Roma dell’ultimo venerdì di campionato, ma il giorno dopo abbiamo cominciato. Chiunque ha provato a collegarsi ai servizi pirata oscurati è stato immediatamente reindirizzato su un apposito pannello informativo in cui si avvertiva che il sito tramite dal quale si stava visionando il programma era sottoposto a sequestro ed i dati di connessione tracciati». Il doppio riscontro con gli estratti conto di Pay Pal e degli altri strumenti di pagamento aiuterà ulteriori identificazioni di utenti italiani. «Le offerte, fra queste anche quella chiamata “Dottor Pezzotto”, promuovevano le connessioni offrendo un abbonamento chiamato “applicazione ufficiale”». Il prezzo era di 10 euro, presumibilmente al mese. Veniva pure garantita un’ora di prova.