L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Santana che torna a giocare e riparte dall’Eccellenza.
Aveva deciso di appendere gli scarpini al chiodo e cominciare una nuova carriera: quella di allenatore. Ma il richiamo del campo era troppo forte. Gli mancava esultare dopo un gol, o gioire per un assist. Il calore dello spogliatoio e la quotidianità degli allenamenti. Mario Alberto Santana, ex centrocampista del Palermo, argentino di Comodoro, ha spiazzato tutti. E ha deciso di tornare in campo all’età di 41 anni. 42, il prossimo 23 dicembre.
Santana vestirà la maglia dell’Athletic Club Palermo, ambiziosa società che milita nel girone A del campionato di Eccellenza. Una notizia che ha infiammato tifosi e sportivi palermitani, che stravedono per Santana, primo giocatore nella storia rosanero ad aver segnato in serie A, B, C e D e tra i più amati di sempre. Il 18 luglio del 2021 aveva deciso di ritirarsi. Era rientrato in Sicilia dopo 13 anni, sposando il progetto del nuovo Palermo, ripartito dai dilettanti. E nonostante la rottura del tendine d’Achille, dopo una lunga riabilitazione, durata ben 10 mesi, era tornato in campo, nel primo anno di serie C del Palermo del presidente Dario Mirri, decidendo il derby contro il Catania.
Un legame indissolubile quello tra Santana e la città di Palermo. Al punto che dopo il ritiro dal calcio giocato, l’esterno sudamericano aveva deciso di cominciare una seconda vita, in panchina, restando al Palermo. Prima come tecnico delle giovanili, poi come collaboratore di Silvio Baldini. «Mario è molto amico del nostro centrocampista Gianmarco Corsino – ha detto Giampiero Clemente, direttore sportivo dell’Athletic Club Palermo – Abbiamo saputo, proprio tramite Gianmarco, che il nostro progetto gli piaceva e che a Mario avrebbe fatto piacere rimettersi in gioco. Abbiamo fatto di tutto per convincerlo, ma non è stato tanto difficile. La trattativa è durata un secondo e mezzo, dato che lui, oltre che sul piano tecnico, è un top anche sul piano della fatica, del lavoro e della personalità. Si allena da solo, da più di 10 giorni. E non vede l’ora di cominciare. Sappiamo che può darci tantissimo, dentro e fuori dal campo».