Arrivato in blucerchiato nelle ultime ore di mercato, il portiere Marco Silvestri è intervenuto quest’oggi ai microfoni ufficiali del club per presentarsi ai tifosi.
«Trattativa? La trattativa così all’ultimo è stata molto particolare, non mi era mai capitato. È stata difficile, perché comunque scegliere in un’ora qualsiasi destinazione non è semplice. Però il giorno dopo, quando mi sono svegliato, ero molto carico: questo mi ha dato la conferma che la scelta fatta era quella giusta.
Trascorsi? La Sampdoria è una società che conosco da sempre, con la quale, in qualche modo, sono cresciuto. Vengo da un paesino dell’appenino tosco-emiliano, e quando ero bambino non vedevo l’ora arrivassero i genovesi in vacanza. Ragazzi che per la maggior parte tifavano Samp, sono sincero, e tutti ragazzi che sono tutt’ora abbonati allo stadio. Quindi sono cresciuto con questa consapevolezza dell’amore che c’è in questa città per questa maglia, per questa società.
La mia scelta è stata anche, per buona parte, perché si stava parlando della Sampdoria, perché un’altra squadra così, in Serie B, non l’avrei accettata. Questa l’ho accettata perché è la Sampdoria, perché in Italia e non solo tutti sanno che la Sampdoria è in Serie B ma non è di Serie B.
Sottil? Il mister, come ho già detto, è stato determinante. In quel poco tempo che ho avuto per decidere mi ha detto certe parole, e io so per certo, conoscendolo, che non mi stava mentendo per acchiapparmi. Sapevo che credeva davvero in quello che mi ha detto, quindi è stato senza dubbio fondamentale nella scelta.
Rosa? Il direttore ha fatto una squadra forte. La squadra Sampdoria è forte, la rosa è forte. La Serie B l’ho fatta con il Verona, dove avevamo una squadra forte, ma è stato molto difficile andare in Serie A. Andare in Serie A dalla Serie B è un’impresa, è difficile: la B è lunga, non ti perdona niente. Però sicuramente le basi ci sono per fare un campionato di livello. L’obiettivo è sicuramente quello: io, come ho detto prima, sono molto carico e non vedo l’ora di partire.
Spogliatoio? Conosco diversi ragazzi, certo, anche questo mi fa molto piacere, perché oggi, per esempio, in spogliatoio sentivo parlare solo italiano. Cosa che all’Udinese non succede, visto che lì si parla solo inglese, perché di italiani eravamo in pochi. E poi il bello era sentire gli accenti diversi, che era una cosa che non sentivo da un po’ in spogliatoio, gli accenti diversi di varie zone d’Italia. Però sì, conosco diversi ragazzi, conosco Borini, Ferrari, Depaoli, Ronaldo Vieira, che ho visto iniziare a giocare fra i grandi quando eravamo al Leeds insieme… Sono contendo di aver trovato ragazzi che già conosco, perché so che farò molta poca fatica ad ambientarmi.
Marassi? Sabato allo stadio ho avuto sensazioni importanti. Lo stadio lo conosco benissimo, ci ho giocato diverse volte, ma è uno stadio che mi ha sempre affascinato particolarmente e l’ho sempre detto. È uno stadio che mi caricava tantissimo anche da avversario, tra l’altro ho sempre fatto delle buone partite, fortunatamente. Però sì, l’altro giorno sinceramente in diverse occasioni mi è venuta la pelle d’oca, avevo voglia di essere lì anche io.
Tifosi? La tifoseria sicuramente è una tifoseria di altissimo livello, anche in Serie A. Aiuterà tantissimo la squadra, so che amore c’è in questa città per questa maglia, per questa società: un amore enorme. Quindi saranno quel qualcosa in più che noi abbiamo e che gli altri non hanno».