Ai microfoni di Telenord, Enrico Nicolini, ex calciatore della Sampdoria, ha commentato il pari per 1-1 esterno maturato per i blucerchiati contro il Parma.
Di seguito le sue parole:
«Il Parma buttava la palla nel mucchio. Quando arriva palla in area c’era Osorio e Circati. Rivedendo l’azione: c’è una punizione in cui abbiamo un cattivo posizionamento. Ansaldi è libero a destra. La Sampdoria ha quattro giocatori fuori dall’area. Parte il cross: ognuno marca il suo. Vieira è il primo uomo sul palo. Ghilardi va a marcare e Murru va a marcare. Stojanovic ha l’uomo alle spalle e invece di lasciarlo alle spalle, molla la marcatura su Circati. Cerca di intervenire ma ormai è tardi. È lì che sta l’errore. Stojanovic è stato sul suo uomo non quello davanti. Kasami ha a volte qualche colpo a vuoto. A dieci minuti dalla fine hai Girelli che gioca solo per marcare il terzino, hai Kasami bollito. Perché non mettere dentro Facundo e difendere con un 5-3-2. Ovviamente non abbiamo la controprova, ma quando la partita ha un determinato sviluppo devi un po’ alzare la statura. Facundo in quel momento avrebbe avuto più senso in quel caso lì. A dieci minuti dalla fine, facciamo la guerra con i carrarmati non con le fionde. Un atteggiamento poteva favorire».
«Una società forte ti tutela nei momenti di difficolta, questo ok. Novellino è diventato ricco facendo giocare Diana e Tonetto con Pisano dietro. È stato illuminato che una squadra che all’inizio dell’anno ti avrebbero arrestato. L’allenatore ha bisogno di una squadra forte, ma può essere valore assurdo. Negli ultimi anni l’unico valore aggiunto è stato Ranieri che ha dimostrato che i punti si possono fare. È una cosa che ha scappato a Pirlo. Della scorsa stagione non c’è nessuno, se non Murru che non può condizionare nessuno. Nello specifico una frase sbagliata. Io vivo a Genova, vivo il mondo blucerchiato, la gente non è stupida. Capisce che il materiale a disposizione è quello. È proprio per questo che la gente si fa delle domande: “Siamo sicuri che con quello che abbiamo la strada da percorrere sia questa?”. Se io ho il minestrone e voglio fare la pastasciutta: è lì il problema. Se una cosa non va bene, scegli un’altra strada. Nel calcio contano i numeri e basta. Se i numeri non mi danno conforto e continuo ad andare su quella strada, sbaglio qualcosa. La vera domanda è quella»,
«Non sto dicendo che Pirlo è l’allenatore sbagliato. Sto dicendo che un bravo allenatore si rende conto se la strada che sta percorrendo è sbagliata o giusta. Oggi i numeri danno contro a Pirlo, ma non sto dicendo che Pirlo vada esonerato. Oggi sei in zona playout, magari tra sei giornate sei in zona playoff. Oggi do atto a Pirlo di aver cambiato».