L’edizione odierna di Tuttosport analizza la galassia del City Group e i piani per il Palermo.
I manager del gruppo mediorientale – guidati da Brian Marwood e rappresentati in Italia da Giovanni Gardini, nuovo direttore generale del Palermo dopo una carriera da dirigente di Inter, Verona, Treviso e Lazio in Serie A, decisivo in questa operazione – hanno scelto i rosanero dopo aver preso in considerazione 30 club italiani dalla Serie A alla C in base a valutazioni basate sul bacino dei tifosi, le potenzialità di crescita della rosa e la storia dei calciatori del passato. Un elenco che comprende Cavani, Pastore, Dybala e Toni per citare i nomi più recenti. Ci sarà attenzione alle infrastrutture, per ora più sul centro sportivo che sullo stadio
NON COME A MANCHESTER Per il calcio italiano è la conferma di una capacità di attrazione degli investitori stranieri. All’orizzonte c’è la possibilità di rivedere in alto una piazza importante come Palermo, altro tassello utile ad accrescere l’appetibilità del nostro calcio all’estero. Anche se non bisogna correre troppo in là con la fantasia legata alle risorse illimitate di Abu Dhabi. Il faro della galassia calcistica degli Emirati Arabi resta in Premier League. Quindi i soldi in arrivo dal Golfo non autorizzano sogni di gloria in Champions. Il Palermo non sarà il Manchester City italiano.