Salernitana verso il Pisa, Martusciello: «Sfidiamo una squadra esperta che capisce i lati deboli delle avversarie»
Intervenuto in conferenza stampa l’allenatore della Salernitana Giovanni Martusciello ha presentato il match contro il Pisa in programma domani.
Ecco le sue parole:
«Non ci saranno Soriano ed Adelaide per il match contro il Pisa. Il mercato è servito ad ampliare le scelte da parte mia. Sessione fatta con intelligenza cercando calciatori funzionali al mio pensiero. Domani ci sarà sicuramente qualche novità ma non dirò quale per non dar vantaggio agli avversari. Maggiore è tornato in pieno organico martedì. Il ragazzo è pulito e serio: lo sceglierò quando mi darà garanzie. Potrei schierarlo in campo già domani ma dovrò prima verificare delle cose questa sera. Domani mattina sceglierò gli 11. Siamo in 29 e qualche difficoltà ce l’ho e sono anche contento. Se i ragazzi mi mettono in difficoltà vuol dire alzare l’asticella. Tra Nazionali e quelli nuovi che ho dovuto valutare abbiamo lavorato seguendo tattiche fatte già il 12-13 di luglio a Rivisondoli. Per me è troppo pretenzioso chiedere alla squadra fare purtroppo qualcosa che il tempo non mi ha concesso d’insegnare. Spero che la squadra, come fatto in precedenza, metta in campo spirito. Possiamo andare incontro alle difficoltà: non siamo organizzatissimi ma voglio grande senso d’appartenenza. Di pari passo deve crescere la conoscenza. Questo è un gioco di gruppo ma individuale nel suo essere. Bisogna avere la capacità di coesistere come singoli ed unirci nelle difficoltà. Lo spirito non deve mancare. Mi aspetto grande agonismo in campo: più in là vedremo la tattica».
«Una o due punte non m’interessa: c’è bisogno di trovare equilibrio. Ho bisogno che la squadra lo capisca. La rosa deve creare delle opportunità per avere il dominio della gara senza portare troppi giocatori avanti. Quando siamo passati al 4-4-2 a Mantova c’è stata una situazione di squilibrio. Bastava che gli avversari riuscivano ad eludere una nostra pressione ed arrivavano in area di rigore. Domani sarà una gara molto importante su questo punto di vista. Sfidiamo una squadra esperta che capisce i lati deboli delle avversarie. Il Pisa sembra sornione ma riesce a capovolgere il tutto. Mi piace esaltare le prestazioni individuali ma non parlarne. Noi abbiamo diversi giocatori che possono fare il trequartista: Adelaide, Hrustic, Tongya ed anche Verde. Le caratteristiche per giocare dietro ad una punta ci sono. Durante le gare precedenti, per emergenza, ho dovuto forzare alcune tattiche che hanno portato ad un risultato. La forzatura che faccio a corso d’opera devo essere bravo a farla in una situazione di equilibrio. Il 4-2-3-1 mi da garanzie durante la gara perché trovo una squadra stanca considerando che i quinti non riescono a correre sulle fasce. I ragazzi sono stati bravi ad interpretare le mie richieste. A me non piace dare un cazzotto e poi riceverlo: vorrei darlo e non prenderlo. Ho bisogno di una squadra che capisca i momenti della partita. Molti gol in questa categoria possono essere definiti pacchiani. Questo è un segnale di cui devo aver conto. Durante questa settimana la squadra si stava allenando in modo faticoso, all’improvviso m’interrompono perché un giocatore aveva un dolore al flessore. Mi avvicino a lui e m’abbraccia dicendo di poter andare avanti. Dopo pochi secondi un altro giocatore chiede di fermarlo per evitare un suo infortunio. Questa è un aspetto fondamentale: la gente vuole questo che dobbiamo garantire».
«Torregrossa? Ho trovato grande disponibilità come con tutti i giocatori che sono stati con noi. Quelli che c’erano già l’anno scorso hanno capito di aver sbagliato e non hanno ripetuto gli errori dello scorso anno. I nuovi hanno fatto 6-7 allenamenti che comunque non consentono di avere una squadra già formata: la rosa sta nascendo. Ho fatto di tutto per non farmi travolgere dal mercato. Questi 5-6 giorni mi sono serviti per conoscere i nuovi e per farmi conoscere. Torregrossa è un attaccante di qualità straordinaria che senza problemi fisici sarebbe in Serie A: si trova in cadetteria solo per questi problemi. Il compito dello staff sarà farlo rendere al meglio. Tutti quelli che sono stati i giocatori che il direttore mi ha messo in condizione d’allenare sono stati disponibili. La squadra ha bisogno di lavorare in una certa direzione: 9-10 giorni sono pochi. Vengo da un calcio dove una settimana non è nulla. Spero di arrivare al punto di non intervenire durante le partite. Stojanovic, Ferrari e gli altri esperti possono dare una grande mano. Il tempo è troppo poco per far si che io abbia certezza e chiarezza che i ragazzi facciano quello che chiedo. Capisco l’esigenza degli spettatori di creare entusiasmo dal punto di vista della novità. Per ottenere un risultato bisogna partire dalla fondamenta: stiamo facendo il perimetro per mettere il cemento e porre la basi del progetto. Valencia si allena e per me è come gli altri. Il cileno mi sta dando quello che io volevo come equilibrio e certezza. Io ho da fare delle scelte: domani dovrò portare 3 ragazzi in tribuna. Chi riceve le scelte negative può prenderla bene o male. Io devo fare delle decisioni. Gli utilizzabili sono 23, noi siamo 29 e qualche calcolo c’è bisogno che lo faccia. Chi non accetta questo tipo di scelta non può far parte di questo gruppo. A me d’Inzaghi non interessa nulla. Non so cosa sia successo l’anno scorso. Naturalmente non voglio essere scortese. Il mio obiettivo è allenare la squadra ed avere conoscenza di dinamiche che alleggeriscano i problemi. Non m’interessa di cosa sia successo la stagione passata. Sugli arbitri non parlo come è giusto che sia. Sono stato favorito in alcune circostanze e sfavorito in altre. Sul momento qualcuno si avvelena perché esce fuori dalla circostanza. Istintivamente uno va a protestare e reagisce in malo modo. Tutti possono sbagliare ed anche gli arbitri: bisogna entrare in questo meccanismo. Alla fine tra errori e favori è un pareggio. Durante questa settimana abbiamo alternato lavori singoli sul reparto difensivo ed anche con gli altri giocatori. Abbiamo lavorato sulla squadra avversaria a cui andiamo incontro».