L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla questione legata al futuro della Salernitana.
Che cosa significa questo silenzio? Il segno che il traguardo è vicino ma è meglio procedere senza troppi fari addosso? O qualche frenata sulla strada verso la fumata bianca? Fino alla tarda serata di ieri, è stato molto difficile rispondere a queste domande.
Offerta “romana” Il futuro della Salernitana avrebbe dovuto vivere ieri una sorta di respirone di sollievo. Per tutta la giornata si sono inseguite voci su un comunicato dei due trust che gestiscono attualmente la società e che devono traghettarla verso una nuova proprietà chiudendo definitivamente l’era Lotito-Mezzaroma per evitare di rischiare addirittura l’esclusione dal campionato in base alle norme della Federcalcio sul divieto di doppia proprietà nella stessa categoria. Anche in Figc si monitora la situazione e potrebbe esserci stato un aggiornamento ufficioso con Melior Trust e Widar Trust, gli interlocutori che hanno ricevuto le offerte alla scadenza della mezzanotte di domenica, il tempo limite per inviare la proposta di acquisto. Ma la svolta definitiva non c’è ancora stata, i sussurri continuano a parlare di tre offerte, in cui ce ne sarebbe una, “romana”, più vicina al traguardo.
Ribassi e anticipo Purtroppo si è arrivati alla resa dei conti nella situazione peggiore, con la squadra in ultima posizione e lo spettro del peggio ancora in agguato. I famosi 40 milioni, immaginati quest’estate come la soglia minima per la vendita, sono diventati 25-30. La vecchia proprietà, i due trustee, ne hanno già preso atto. Ma ormai non è più una questione di prezzo, più che altro di rispetto dei requisiti minimi necessari, prima di tutto il versamento immediato del 5% della cifra pattuita per l’acquisto. Insomma, prima ancora di valutare il fattore «indipendenza» dalla vecchia proprietà, per evitare qualche soluzione pasticciata, bisogna avere un’offerta chiara e concreta, senza incognite o caselle ancora da riempire. Da qui, il lavoro dei trustee di queste ore, che devono proprio controllare e verificare queste garanzie. Il tempo corre: per il 31 dicembre ci vuole un atto notarile di vendita, soltanto in quel caso si potrà avere una proroga di 45 giorni per completare tutte le operazioni burocratiche del passaggio di consegne. Nel frattempo, il club dovrebbe avere qualche risorsa per agire sul mercato di gennaio.