Salernitana, Petrachi presenta Colantuono: «Scelta per dare pragmatismo. Possiamo essere mina vagante»
Il ds della Salernitana Petrachi è intervenuto in sede di conferenza stampa per presentare il neo tecnico Colantuono, diventato nuovo allenatore dopo l’esonero di Martusciello.
«Mi sarebbe piaciuto non fare una seconda conferenza stampa. Ringrazio Martusciello per quello che ha fatto, per il lavoro svolto, per l’abnegazione. L’inizio non è stato facile, si è partito con difficoltà e si è buttato con capofitto. Ha dato più del 100 per cento perché ci teneva alla causa. Il calcio è spietato perché siamo legati ai risultati. Questo trend andava interrotto, perché si perdeva quasi sempre allo stesso modo e da responsabile dell’area tecnica dovevo essere pragmatico e realista e credevo fosse arrivato il momento di fare questo passo. La proprietà non era contento dei risultati. Ringrazierò sempre mister Martusciello perché ci sono basi importanti e gli auguro le migliori fortune, avendo quella buona sorte che è venuto meno. Ora si apre un nuovo capitolo».
«Obiettivi? Sono sempre stato onesto con tutti voi. Questa è una mia decisione, non ho avuto imposizione. Con Stefano ho lavorato sei mesi al Torino in cui abbiamo fatto molto bene e poi il mister conosce bene questa squadra. Scegliere un allenatore che doveva adattarsi alla piazza sarebbe passato tempo che non abbiamo. La classifica non è bella, dobbiamo rialzarci e metterci in sicurezza. La scelta di Stefano è quella di dare pragmatismo, di dare semplicità, codificare le cose essenziali, scendendo in campo lottando su ogni palla, magari anche meno bella ma più produttiva e inerente alla categoria. Sono convinto che noi possiamo riprendere il cammino fatto all’inizio ed essere la mina vagante del campionato. Abbiamo dimostrato di voler lottare fino alla fine, di cercare di riprenderla fino alla fine perché ha contenuti, ora deve avere più semplicità e spensieratezza».
«Colantuono? L’estate scorsa è stata uno tsunami. Sono partito con alcune idee e soprattutto con la voglia di rivoluzionare tutto. Quando Sottil va via, io ho cercato di portare una ventata di novità. Col tempo mi sono anche reso conto che poi serviva altro. E’ più facile salvarsi in serie A che in serie B, perché qui tutti vincono contro tutti, dove manca equilibrio. Ecco perché ho scelto la strada del pragmatismo, serve mentalità da serie B. A Torino fu tutto simile: eravamo a tre punti dalla zona playout e poi arrivammo ai playoff grazie ad una mentalità, ad un gruppo solido che spero di ritrovare anche qui, imperniata sulla sua mentalità».