L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla situazione relativa alla Salernitana.
Il giorno più lungo della Salernitana, quasi sicuramente, non sarà oggi, anche se è previsto un Consiglio Federale a lei dedicato. In via Allegri a Roma pure si confronteranno la posizione rigorista del presidente Gravina (appoggiato dalla quasi totalità delle componenti) e quella flessibile della Lega di A, favorevole (pur con qualche distinguo interno) allo slittamento dei termini temporali di vendita della società alla fine del campionato, ovvero a maggio. Il futuro del club granata piuttosto, secondo il numero uno della Figc e così come verrà illustrato al CF, potrà e dovrà essere scritto da qui a venerdì 31 dicembre, data ultima per la cessione, secondo il mandato semestrale affidato ai due Trust (Melior e Widar) da parte dei disponenti, Lotito e Mezzaroma, in scadenza appunto a San Silvestro.
Con una procedura in corso, con paletti già fissati, con interessi di varia natura ancora da matuare, non ci sono margini legittimi per modificare l’iter aperto la scorsa estate, ormai vicino ad esaurirsi: questo l’approccio di Gravina. Serve piuttosto, prima dell’inizio del 2022, una proposta irrinunciabile di acquisto, garantita da opportune coperture. Questo farebbe scattare un prolungamento di 45 giorni, prima del closing. In caso contrario l’ipotesi dell’esclusione della Salernitana dal campionato resta al momento l’unica sul tavolo del presidente federale. Al quale per altro nessuno formalmente ha presentato una richiesta diversa, a partire dagli attuali proprietari granata, concordi a luglio nell’accettare il 31.12 come deadline. Il generico appello dei Trustee dei giorni scorsi ha solo smosso le acque, con conseguenti polemiche tra il sindaco della città, Vincenzo Napoli, e il presidente della Figc.