L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla Salernitana e riporta un’intervista a Jayden Braaf.
Corsa, dribbling e gol: Jayden Braaf sta cercando di recuperare il tempo perduto e dimostrare il suo valore con la Salernitana. L’attaccante esterno, considerato agli inizi in Olanda uno dei migliori talenti Under 20, ha visto la sua carriera rallentata da alcuni infortuni. Dopo il suo passaggio in Italia grazie all’Udinese, che lo ha prelevato dal Manchester City, oggi è di proprietà del Verona e attualmente in prestito alla Salernitana. Con due gol e prestazioni positive, Braaf sta iniziando a farsi notare.
Come sta andando la tua esperienza a Salerno?
«Mi trovo bene con tutti. Sono stato accolto molto bene»
I tifosi apprezzano il tuo stile di gioco.
«Il loro sostegno è grandioso, si è creata una bella atmosfera».
Dopo la retrocessione, le aspettative sono alte.
«So cosa significa questa piazza e grazie alle mie capacità posso riportarla dove merita».
Pensi che la squadra possa puntare in alto?
«Il nostro vero potenziale non si è ancora visto».
La vittoria a Palermo ha aumentato le aspettative. Ci credete?
«Abbiamo fatto ottime partite, ma il campionato è lungo».
Sabato c’è l’esame Spezia.
«Ogni partita è una sfida. Sarà difficile, ma siamo pronti».
Come ti trovi con Martusciello?
«Ci fa giocare a calcio, è schietto e ha passione. Mi trovo bene».
Hai lavorato anche con Pep Guardiola.
«Sono arrivato all’Academy del City nel 2018 e molte volte mi sono allenato con la prima squadra. Ero molto giovane e non sempre riuscivo a fare ciò che lui chiedeva. È stato molto importante per me, è il migliore al mondo».
Come sei arrivato in Inghilterra?
«Ad Amsterdam ho iniziato a giocare nel mio quartiere, poi a 7 anni ero all’Ajax, qualche anno dopo al PSV, e a 16 anni sono andato al City».
Gli infortuni ti hanno penalizzato.
«Quando sei una promessa e ti capitano infortuni, non sai come reagire. Io non mi sono mai abbattuto».
Ma l’età è dalla tua parte.
«Credo nelle mie qualità. Per ritrovarmi ho bisogno di continuità, e qui ci sto riuscendo».