L’ex presidente della Salernitana, Aniello Aliberti, ha rilasciato un’intervista all’ANSA nella quale ha espresso forte preoccupazione per le infiltrazioni mafiose all’interno dei gruppi ultras e le pressioni esercitate su club e calciatori.
«Tornare nel calcio oggi? Assolutamente no. È un sistema che non funziona e la Federazione non interviene per cambiarlo», ha dichiarato Aliberti, evidenziando come negli anni recenti il clima sia peggiorato, con interessi criminali sempre più presenti attorno al mondo del calcio.
L’imprenditore campano ha sottolineato la mancanza di intervento da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), criticando la gestione della situazione: «Potrebbero intervenire, applicare le leggi che ci sono, ma non lo fanno».
«A me, all’epoca, le curve non hanno mai chiesto soldi. Ora però vedo che ci sono infiltrazioni criminali. Non è proprio un bel clima. Ci sono troppi soldi che girano. Le contestazioni ci sono sempre state ma cambiano le motivazioni. Se si va a guardare il Napoli di Ferlaino, ci furono addirittura attacchi dinamitardi da parte di “bombaroli” di turno alla sua villa a Napoli. Ora, da quel che leggo, però ci sono gruppi criminali che hanno interessi economici. I danni sono provocati dalla Federazione. Potrebbe intervenire, applicare le leggi che ci sono. Chi crede che la Federazione possa mai commissariare Inter e Milan? Non lo faranno mai. E sia chiaro: non è che i tifosi fanno tutto da soli…».
Poi la chiosa sull’attuale movimento calcistico: «Questo sistema esploderà. I giovani che si annoiano dopo 15 minuti non restano. Si dovrà tornare alle origini: meno tv, meno soldi, meno calciatori strapagati che sprecano denaro a Ibiza mentre c’è gente che non ha il lavoro. Sembra retorica ma non lo è».