Sale la febbre per la partita dell’anno. Storie di palermitani nel Catania e viceversa. Da Troja a Corona, quei bomber a maglia invertita

Palermitani nel Catania e catanesi nel Palermo, una storia di attaccanti che spesso si sono rivelati decisivi. A volte bomber, a volte no, ma quando si tratta di calciatori a maglie invertite, il derby di Sicilia sembra essere più un derby delle punte.

Hanno avuto maggiore fortuna i palermitani finiti a giocare all’ombra dell’Etna, numeri alla mano, ma non sono mancati gli attaccanti provenienti da Catania e provincia che hanno cercato di imporsi in maglia rosanero, pur trovando parecchie difficoltà. Chi è riuscito, da palermitano, ad avere successo a Catania, è senza dubbio Giorgio Corona. Il bomber di Cinisi ha trovato proprio col «liotru» l’opportunità della vita, quella dell’esordio in Serie A, categoria in cui è stato protagonista con gli etnei allora allenati da Marino. Giocò un solo anno in massima serie, trovando però 7 reti utili alla salvezza del Catania. Una di queste, nel derby del «Barbera», terminato 5-3 per i rosanero. In quell’attacco era presente anche Mascara, che ben prima di diventare una colonna del Catania, fu uno dei superstiti nel passaggio dal Palermo di Sensi a quello di Zamparini.

Nel club di viale del Fante iniziò alla grande, l’attaccante nato a Caltagirone: prelevato dalla Salernitana nelle battute finali del mercato estivo, fu protagonista di un ottimo avvio di stagione nel campionato di Serie B 2001/02 tanto da essere capocannoniere del torneo dopo le prime sette giornate. L’infortunio in amichevole con la Nissa compromise la sua annata, ma nonostante ciò si guadagnò la conferma con l’avvento del patron friulano. Giusto per sei mesi, perché poi venne spedito al Genoa come parziale contropartita per Codrea. Segnò qualche rete in più, nella stagione 1985/86, l’acese Sorbello. In un Palermo ormai avviato verso il baratro del fallimento, con le sue nove marcature fu il capocannoniere della squadra allenata da Veneranda, salvatasi in Serie B all’ultima giornata grazie al successo alla «Favorita» sul Monza. Salvezza effimera, perché poche settimane dopo arrivò la mazzata della radiazione, con parte di quella rosa coinvolta nello scandalo scommesse. Tra questi anche Sorbello, inibito per un mese in appello e trasferitosi subito dopo proprio al Catania. Un catanese che ha giocato con entrambe le maglie, dunque, ma c’è anche un palermitano che ha avuto la stessa sorte. Nel suo caso, però, la parentesi fortunata è stata con quella rosanero, perché Gaetano Troja è uno dei pochi profeti in patria avuti dal Palermo.