L’edizione odierna di “Repubblica” riporta un’intervista realizzata all’amministratore delegato del Palermo, Rinaldo Sagramola. Il Comune vi ha chiesto di pagare 341 mila euro per l’utilizzo del Barbera. Ed è scoppiata la polemica. «Diciamo che c’è un confronto tra posizioni diverse. Gli uffici comunali probabilmente hanno fatto un calcolo commerciale sull’utilizzo dello stadio. Ma il “Barbera”, benché di proprietà pubblica, non è un negozio. Bisogna tenere conto che la società nel territorio svolge comunque un’attività sociale e culturale che, seppur in forma diversa, può essere paragonata a quella dei teatri. Non possiamo pagare la stessa cifra che pagava una società che fatturava 60 milioni di euro e che oggi, invece, ne fattura 3,5». Quindi troverete un altro stadio dove giocare o è soltanto una provocazione? «Non è una provocazione, ma non è neanche altro. Noi dobbiamo preoccuparci di iscrivere la squadra al campionato. Se avremo la disponibilità del “Barbera”, cosa che auspicano tutti a partire dal sindaco della città, è evidente che sia la sede naturale del Palermo. Se però questa disponibilità non ci dovesse essere data, io comunque entro il 29 luglio dovrò guardarmi intorno. Pena la mancata iscrizione della squadra in serie C».