L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato un’intervista a Walter Sabatini in merito a tanti temi, ma anche sul suo futuro.
«Sono sulla cyclette, ci sentiamo piu tardi?». Due ore dopo Walter Sabatini, finita la sua sessione di allenamento giornaliera, è disponibile al telefono per una chiacchierata (come al solito) stuzzicante. Il d.s. per antonomasia, il talent scout del calcio italiano, è a Roma e conta i giorni per il ritorno al lavoro. «Il riposo non fa per me, ho bisogno di sentirmi attivo. Guardo partite, come sempre. E mi chiedo: perché non hanno fermato la Serie A? Il Covid è un flagello. Così il torneo viene falsato».
Invece cosa si aspetta dal mercato di gennaio? «Per ora è tutto statico, incide la crisi. Ma ho fiducia, i nostri d.s. sono bravi a scovare il talento e hanno fantasia. I primi arrivi fanno ben sperare».
Ad esempio? «Tuanzebe del Napoli è un ottimo difensore, somiglia a Smalling. Farà bene. Onana è bravo e divertente. Somiglia a Higuita. Speriamo non faccia lo scorpione. Ma mi piace anche Ikoné. Anche i nostri gioielli meritano fiducia».
Su chi punta? «Frattesi e Pobega: arriveranno in Nazionale. Il primo, quando era negli Allievi della Roma, un giorno lo chiamai con Antonucci, perché non sprecassero il talento. Ha fatto il salto, peccato per Antonucci».
E che altro? «A Empoli seguo sia Ricci che Parisi: faranno strada. Sono tanti i giovani di qualità. Ad esempio mi spiace che Pellegri sia perseguitato dagli infortuni, ci sono affezionato anche perché è il genero di Mihajlovic. E vale Scamacca».
A proposito: crede che andrà alla Juve? «Allegri fa bene a tenersi stretto Morata. Se serve un investimento si punti su Gianluca, ma il goleador Icardi non ha eguali. Se fossi a Torino, prenderei un centrocampista che dia un cambio di velocità».
Chi ha più bisogno di rinforzarsi? «L’Inter è a posto così, forse al Milan serve solo un po’ di fortuna: Maldini e Massara hanno fatto un miracolo: al loro arrivo Milanello sembrava Berlino bombardata nel ’45. Botman? Un buon giocatore, ma Kjaer è insostituibile. Un vero leader».
Di Vlahovic che cosa pensa? «Non giudico le vicende della Fiorentina. In generale credo che un giocatore debba essere sempre riconoscente al club che lo ha scoperto. Vale per tutti, in particolare per Vlahovic che si è rivelato all’Europa grazie anche alla fiducia avuta dai viola».
È stato a un passo dal Genoa: che è successo? «Mi dispiace per Shevchenko: c’è stato subito feeling con lui. Invece le strategie del club non collimavano con le mie idee. Sento che non tarderà ad arrivarmi la proposta giusta, ho voglia di tornare».