L’edizione odierna del “Corriere della Sera” riporta le parole di Kalle Rummenigge, Ceo del Bayern Monaco e predecessore di Agnelli alla guida dell’Eca.
Perché si è arrivati a tutto questo? «Se ne parlava da dieci anni e abbiamo sempre deciso di mantenere il modello esistente. Poi il coronavirus ha danneggiato tutto il calcio europeo, soprattutto le grandi squadre, che senza tifosi allo stadio hanno perso tanto. Alcuni club hanno pensato che fosse quindi il momento buono per fare una Superlega. Ed è nato un grande casino…». Le modalità colpiscono. Il presidente Ceferin ha avuto parole molto dure contro Agnelli, che ne pensa? «Mi dispiace che sia successo quel che è successo, perché hanno sempre avuto un rapporto amichevole e hanno collaborato bene. L’importante adesso è riprendere un certo dialogo. Conferma che il Bayern non entra nella Superlega? «Non siamo dentro perché non vogliamo farne parte. Siamo contenti di giocare in Bundesliga, un business ‘pane e burro’, come dicono gli inglesi. Siamo contenti di fare la Champions e non dimentichiamo la responsabilità verso i nostri tifosi, che sono generalmente contro una riforma del genere. E sentiamo anche la responsabilità verso il calcio in generale».