Rubrica, “La dolce metà di…” Belotti. Parla Giorgia: «Vi racconto Andrea fuori dal campo, ama Palermo e conosce già il dialetto…»
Altro appuntamento con la rubrica in rosa targata Ilovepalermocalcio.com, in cui le protagoniste sono le dolci metà dei calciatori rosanero. Oggi è la volta di Giorgia, giovane palermitana, dolce metà di Andrea Belotti. “Lady Gallo” ci racconta l’attaccante bergamasco fuori dal campo, tra aneddoti, episodi romantici e curiosità…
Ci diamo appuntamento in un noto bar della borgata marinara di Mondello. Giornata grigia e pioggiosa e, vittime del traffico palermitano, arriviamo un po’ in ritardo. Lei è già lì e si mette subito a disposizione sia delle mie domande che dell’obiettivo della nostra fotografa Alessandra. Ringraziandola per la pazienza, prendiamo posto nel locale e le sparo subito…
Allora Giorgia, raccontaci un po’, come vi siete conosciuti?
«Ci conosciamo ormai da un anno e mezzo, grazie a degli amici in comune, ma eravamo soltanto amici. Frequentavamo gli stessi giri, ma ognuno aveva la sua vita. Ammetto che non ho provato subito interesse nei suoi confronti, quindi non mi sarei mai aspettata di finirci insieme. Piano piano il nostro rapporto però andava sempre più ad intensificarsi. Per le ultime vacanze di Natale l’exploit: io ero a Milano e lui a Bergamo dalla famiglia. Mentre ero in Lombardia ho pensato molto e ho sentito la sua mancanza, dunque mi sono resa conto che c’era qualcosa di più di una semplice amicizia. Così, quando siamo tornati a Palermo lo scorso 28 dicembre, ci siamo fidanzati e da quel giorno non ci siamo più allontanati, siamo sempre insieme».
Cosa ti ha fatto innamorare di lui?
«Andrea è un po’ all’antica e mi ha conquistata nel modo più tradizionale possibile: mi ha corteggiata. Al giorno d’oggi non ci sono più ragazzi così. E’ successo nel periodo natalizio, quando io per vari impegni lavorativi e trasferimenti, non avevo fatto l’albero di Natale a casa mia. Dunque non stavo vivendo appieno l’atmosfera natalizia, così lui per farmi piacere, ha voluto che lo accompagnassi a prendere un albero di Natale per casa sua. Lo abbiamo addobbato insieme e quel piccolo gesto mi ha molto colpita, così come ogni singolo gesto che faceva per me. Mi ha conquistata al 101%!».
Freddo e concentrato in campo e sotto porta, ma che ragazzo è Andrea nella vita di tutti i giorni?
«Può sembrare scontato da dire, ma è un ragazzo normalissimo. Quando esce fuori dal campo, dagli allenamenti, andiamo a fare insieme la spesa, gioca alla PlayStation, andiamo a prendere uno Yogurt insieme, perché io ne vado pazza. E’ un ragazzo semplicissimo, molto legato alla sua famiglia. Famiglia che ho avuto modo di conoscere, genitori e fratello, così ho capito perché è molto legato a loro. Sono persone eccezionali, di un altro stampo rispetto a ciò che si vede in giro, con un’educazione unica. Ecco, Andrea è esattamente come loro».
Hai parlato di PlayStation, Andrea ha più volte ammesso la passione per il joystick, tu l’appoggi in questo?
«Assolutamente si, ci divertiamo sempre tantissimo (ride, ndr). Allora, voi dovete sapere che quando lui gioca alla PlayStation e segna, esulta quasi più che in campo. E io esulto insieme a lui. Uno dei giocatori con cui segniamo di più è Aguero. Io e lui abbiamo un’esultanza unica, iniziamo a girare e urlare per casa il nome del giocatore argentino. Ormai sono una giocatrice provetta anche io!».
Senza pensarci troppo: un pregio ed un difetto di Andrea…
«Un difetto? Ehm… non l’ho ancora trovato (ride, ndr). Magari perché stiamo insieme da appena qualche mese, anche se per noi è come se fossimo fidanzati da anni per come “ci viviamo”. Sono talmente innamorata che non riesco a vederli i lati negativi. Sicuramente ci saranno, ognuno di noi ha i suoi pregi e i suoi difetti, anche se a me al momento piacciono anche le cose diciamo brutte. Volendo citare uno dei suoi tanti pregi, lui è molto altruista nei confronti di chiunque, è una persona veramente buona. Di quel tipo di persone che ne esistono davvero poche. Con il suo carattere è riuscito ad addolcire anche me».
Quindi si può dire che questa relazione ti ha cambiata…
«Si, assolutamente. Avevo un carattere totalmente diverso, ero molto apatica e diffidente verso chiunque, anche se allo stesso tempo estroversa e “testa calda”. Da quando sto con lui riesco a vivere in maniera diversa, con più serenità e sto sempre con il sorriso sulle labbra. Di questo gliene sarò sempre grata, perché anche il rapporto con la mia famiglia è cambiato. Prima ero più fuori di testa, un po’ distante con i miei familiari. Lui mi ha fatto riscoprire quei valori che avevo un po’ tralasciato…».
Ecco parliamo di cambiamenti. Ci dici qual è, e se c’è, la differenza tra lo stare con un ragazzo “normale” e con un calciatore? Insomma, tu come vivi la sua notorietà?
«Io vivo sempre Andrea come Andrea, non come Andrea Belotti il calciatore. E certe volte sbaglio, perché con lui vorrei fare delle cose, che certamente una persona con un po’ più di notorietà non può fare.E’ chiaro che lui fa un mestiere particolare, ma la sua notorietà per me è una cosa positiva, perchè ama il calore palermitano e l’affetto che i tifosi hanno nei suoi confronti. Soprattutto i bambini, lo amano. E’ una cosa incredibile, ovunque andiamo c’è sempre un bambino che oltre a chiedere la foto, lo abbraccia o ci gioca. Anche quando siamo a mangiare in un ristorante, c’è sempre un piccolo tifoso che gli va in braccio, vuole stare con lui. Gli piace tanto questa cosa perché ama i bambini. Lui è felice ed io di conseguenza».
Possiamo dunque chiaramente affermare che non è il classico giovane che si è montato la testa…
«Assolutamente per nulla. E’ la persona più umile che io conosca. Un ragazzo di 21 anni come lui può avere dalla vita tutto quello che desidera, ma lui è uno con i piedi per terra. Non gli ho mai sentito dire “ah eppure io vorrei fare…”. Lui ragiona e vive la giornata come un normalissimo ragazzo di 21 anni!».
Con una palermitana al fianco, non può non conoscere il dialetto. Ha già imparato qualcosa in siciliano?
«Lo parla benissimo! Io non gli parlo quasi mai in dialetto, ma lui comunque già lo conosce. Avendo anche tanti amici qui che lo parlano, ha imparato subito. E poi ama Palermo, si trova benissimo e si è subito ambientato».
Che rapporto ha invece con la cucina palermitana?
«E’ uno che mangia cose molto molto semplici. Anche perché, essendo uno sportivo, ha un’alimentazione ferrea da mantenere. Quando può eccedere un po’, mangia spesso cibo nostrano. Infatti gli dico spesso: “Stai qui da quasi due anni e sembra che ci vivi da sempre”. Lui non ha un piatto palermitano preferito, mangia tutto!».
Toglici una curiosità. Dopo il gol al Verona, Andrea esulta facendo un cuore verso la tribuna. A fine gara dichiara che era per la sua famiglia arrivata da Bergamo. Dicci la verità, era anche per te…
«Allora (ride, ndr), quell’esultanza è stata molto particolare. Prima di fare il cuore, se ricordate, ha fatto una specie di balletto che gli ho insegnato io sulle note della canzoncina “La macchina del capo ha un buco nella gomma”, molto comune nei villaggi turistici. Lui lo ha memorizzato, ma lo facevamo sempre in casa giusto per ridere. Non mi sarei mai aspettata che potesse farlo allo stadio, dopo un gol. Questo era dedicato a me. Il cuore era rivolto anche alla sua famiglia, quel giorno eravamo allo stadio io, sua mamma e suo papà. Tre persone che sicuramente lui ama».
Tu quindi lo segui sempre dallo stadio…
«Quando gioca in casa sempre. Freddo o pioggia, sto sempre lì. Andrea sta spesso in panchina, quindi mi siedo in tribuna all’altezza della panchina e lo vedo alzarsi, riscaldarsi. Dovrei stare dalla parte opposta riservata alle mogli dei giocatori, ma io invece mi metto proprio lì dietro. Anche perché gli dico sempre: “Ogni minuto che riesco a vederti in campo, è un’opportunità per dirti che io ci sono sempre, per sostenerti”. Quando invece gioca in trasferta lo guardo da casa sul divano, ma con il cuore sempre con lui. Quando gioca e segna è sempre una gioia, quasi mi butto giù dalla tribuna (ride, ndr)».
I gol di Andrea al “Barbera” sono sempre stati decisivi…
«Sì, infatti. Qualche tifoso, incontrandolo per strada lo chiama “Padre Pio”, per i miracoli che fa quando entra (ride, ndr)».
Torniamo a voi. Quando Pastore è andato via, Chiara lo ha seguito a Parigi. E se in un futuro speriamo lontano, anche Andrea cambiasse squadra che succede?
«Bella domanda! Ne parliamo spesso, anche perché nel suo mestiere può succedere. Io sarei pronta a seguirlo anche su un pizzo di montagna isolato. Quello che provo per lui e reale e solo pensare di continuare la mia vita a Palermo senza di lui, sarebbe un trauma. Non è comunque adesso il momento di parlarne, quando sarà, spero più tardi possibile (ride, ndr), decideremo».
Raccontaci un po’ cosa fate nel tempo libero… Vi frequentate con altre famiglie di giocatori, uscite o vi piace fare vita “pantofolaia”?
«Non frequentiamo quasi nessuno, Andrea è molto amico con i suoi compagni naturalmente, ma noi non siamo per così dire mondani. Io dico sempre che siamo più una coppia da divano e televisione. Registriamo qualche film, ci mettiamo sul divano e lo guardiamo. Bellissimo! Poi Andrea ama il mare, quando fa un po’ più caldo facciamo sempre delle belle passeggiate in spiaggia»
Qualche settimana fa, la moglie di Cerci su Twitter ha bacchettato Inzaghi per il poco spazio riservato al marito. Cosa pensi delle compagne/mogli che prendono le difese dei rispettivi partner sui social? Tu faresti un post piccato contro Iachini?
«Io non lo farei mai, anche perché penso che il lavoro e la vita privata sono due cose che viaggiano su due strade diverse. E’ ovvio che quando Andrea esce dal campo, sia che abbia giocato o che sia rimasto in panchina, che sia felice o meno felice, io sarò sempre a casa ad aspettarlo e pronta a sostenerlo. Inoltre non mi permetterei mai di giudicare le decisioni di un mister o di un presidente, perchè comunque è il loro lavoro, il lavoro di Andrea non il mio, dunque lascio a loro le decisioni».
Cosa ti e gli auguri per la sua carriera?
«Lui ha tanti sogni e tanti obiettivi già raggiunti come la serie A e altri da raggiungere ancora. Naturalmente gli auguro di riuscire a raggiungerli, realizzare i suoi sogni. Uno di questi è sicuramente la Nazionale maggiore, ma come dice sempre Andrea, prima deve far bene a Palermo. Quello che arriverà dopo sarà tutto di guadagnato, ma prima testa al campionato!».
Giorgia, le domande sono finite, ti ringraziamo per la disponibilità…
«Grazie mille a voi, a presto!».