Rubrica, “La dolce metà di…” Colombi, parla Chiara: «A Palermo ci troviamo benissimo. Simone è felice, Sorrentino un esempio per lui»
Nuovo appuntamento targato Ilovepalermocalcio.com, dedicato alle dolci metà dei calciatori rosanero. La protagonista di oggi è Chiara, fidanzata e promessa sposa di Simone Colombi, estremo difensore rosa e vice-Sorrentino. Ecco le parole di “Lady Colombi” in esclusiva ai nostri microfoni.
Pomeriggio domenicale, grigio e piovoso. Ci diamo appuntamento in un noto bar di Mondello. Arrivo ed è già lì ad aspettarci, ci accomodiamo e, aspettando Alessandra la nostra fotografa, cominciamo comunque a chiacchierare.
Partiamo con la domanda di rito: come hai conosciuto Simone?
«Lui bergamasco, io di Roma… ci siamo conosciuti in Grecia! Eravamo in vacanza, lui con amici, io con amiche, ci siamo incontrate in un villaggio. Abbiamo praticamente trascorso tutta la settimana di vacanza insieme, eravamo tutti in gruppo. Una volta tornati in Italia, ognuno per la sua città. Ma fortunatamente a quei tempi giocava a Castellamare di Stabia, quindi in un paio d’ore di strada si riusciva a vedersi».
Come ti ha conquistata?
«Non è stato un colpo di fulmine, anche perché io sono un po’ più grande di lui. Quindi durante la vacanza mi corteggiava, ma non c’era nulla. Allora aveva solo 19 anni. Poi è stato molto gentile con me, mi veniva a trovare a Roma. Quindi ho capito che la differenza di età non era importante. Ragazzi più maturi di lui magari non mi davano delle sicurezze che mi ha dato lui. E infatti ci sposeremo!».
Wow, grazie per la notizia e auguri in anticipo. Quando le nozze?
«Il 6 giugno, stiamo già iniziando i preparativi».
Raccontaci un po’, che persona è Simone fuori dai pali?
«E’ una bravissima persona, ha una grande pazienza. Molto buono, gentile, altruista e chi più ne ha più ne metta. Davvero una bella persona». Mentre risponde si notano distintamente gli occhi “a cuoricino”
A bruciapelo: un pregio e un difetto di Simone…
«Un pregio è sicuramente la generosità. Il difetto è che tende ad annoiarsi con facilità. Per esempio, se sta facendo una cosa e dopo un po’ magari non capisce come continuare o non gli va più di farla, sbrocca e molla tutto. Manca un po’ di costanza (ride, ndr)».
Parlaci un po’ di te, hai qualche hobby?
«Ho fatto per molti anni teatro, mi piace andare a vedere spettacoli, leggere biografie di personaggi storici. Poi vado anche in palestra, sono una sportiva. Mi piace anche stare a guardare le Tv eh, per esempio “Uomini e donne” (ride, ndr)».
Simone a parte, che rapporto hai con il calcio?
«A casa mia si è sempre respirato calcio. Mio padre è proprio un fanatico di questo sport, ha giocato a calcio, ha fatto anche l’allenatore dei portieri in serie C in una squadra vicino Roma. Quindi in casa si è sempre vissuto di calcio 7 giorni su 7. Per tradizione abbiamo sempre tifato Roma, guardando ogni partita possibile e immaginabile. Poi quando ho conosciuto Simone per forza di cose il calcio è entrato a far parte della mia vita, adesso mi piace. Ho imparato a capirci qualcosa di più, mi piace anche parlarne. Mi inserisco nei discorsi dei miei amici che ormai non mi riconoscono più (ride di gusto, ndr)»
Ecco, allora parliamo un attimo di calcio. Quanto può essere stimolante per Simone fare da secondo ad un portiere come Sorrentino?
«Tantissimo. Ho conosciuto Stefano e umanamente è una persona straordinaria, penso che per Simone non c’era soluzione migliore. Lo ha preso proprio sotto la sua ala protettrice. Sta imparando tanto da lui, vedo Simone contento del suo ruolo e di stare dietro ad uno dei portieri più forti in Italia e sa che può solo crescere. Veniamo da un’esperienza non molto bella a Cagliari, dove era arrivato per fare il titolare e poi è successo di tutto».
Da Cagliari vi siete trasferiti in Sicilia la scorsa estate…
«Io in realtà ero già venuta in Sicilia l’anno scorso, per vacanza ho fatto un po’ il giro dell’isola. Taormina, le Eolie e poi gli ultimi giorni li ho fatti a Palermo. All’inizio devo esser sincera, mi ha dato la sensazione di essere una città un po’ troppo caotica, non mi aveva fatto impazzire. Poi quest’estate sono tornata, quando ho saputo del trasferimento, insieme ad una mia amica palermitana a cercare casa e tutto e lì mi si è aperto un mondo. Evidentemente l’avevo vista male in soli due giorni…».
Cosa ti ha colpito maggiormente?
«E’ una città piena di cultura, dai teatri bellissimi alle chiese piene di arte. Molto viva dal punto di vista artistico, poi a me che ho molto tempo libero, piace prendere la macchina e girarla un po’. Mi ha colpito tanto la gente, tutti che sorridono, che ti aiutano. Chiedi un’informazione, ti stanno dietro ti mettono a tuo agio. Si sta veramente bene. A Roma per esempio non è così, cioè si il romano è molto gentile, però è anche un po’ invadente negli atteggiamenti. Il palermitano no e mi sto trovando veramente bene».
Hai trovato differenze rispetto a Cagliari?
«Cagliari è una città molto piccola. È più ad altezza d’uomo, mi sono trovata bene anche lì eh, per carità. Però forse l’unica difficoltà che abbiamo riscontrato è che, nel giorno di riposo che aveva Simone, non sapevamo mai dove andare. Fuori da Cagliari per esempio c’è poco da vedere. Qua invece se ti vuoi fare un giorno libero, hai l’imbarazzo della scelta».
A proposito di questo, cosa vi piace fare nel tempo libero qui?
«Giriamo un po’, andiamo a vedere dei posti nuovi. Per esempio, ho già avuto modo di vedere il Santuario di Santa Rosalia e mi è piaciuto molto. Sono venuti a trovarmi i miei familiari e ne ho approfittato per portare lì anche loro. Ma capitano anche quelle giornate in cui non ci va di uscire e le passiamo sul divano a guardare la Tv, soprattutto quando c’è brutto tempo. Adesso per esempio ho lasciato Simone a guardare le partite (Ci siamo incontrate nel tardo pomeriggio di domenica, ndr)».
Avrete notato che ai palermitani non dispiace affatto il cibo… Avete già assaggiato qualche piatto tipico?
«Abbiamo già fatto incetta di dolci, cassatine, cannoli. A mia zia per esempio piace molto la frutta di marzapane e ogni volta che torno su gliene porto una scorta. Quindi i dolci soprattutto. Per il resto, a me non piacciono le melanzane e qui molti piatti sono a base di melanzane, quindi io preferisco i dolci. Mentre Simone mangia di tutto, soprattutto piatti a base di pesce».
In chiusura, in Palermo-Sassuolo Simone nonostante la sconfitta ha riscosso pareri positivi da addetti ai lavori e tifosi. Proprio i supporters lo hanno nominato tra i migliori in campo, vuoi dir loro qualcosa?
«Di questo sono contenta. È importante che abbia il favore del pubblico nonostante le poche volte che sarà protagonista. Avendo un grandissimo portiere come Sorrentino davanti, sarà difficile avere visibilità. Posso dire che lui si impegna e lavora duro con umiltà, testa bassa ed è molto contento di indossare la maglia rosanero. Di conseguenza lo sono anch’io (sorride compiaciuta, ndr)».
Saluto finale per i tifosi?
«Vi adoro, siete bellissimi. Giuro non è piaggeria. Quando vado a vedere Simone al “Barbera”, c’è sempre davvero un gran bello spettacolo. Sentire il loro calore, vederli sostenere la squadra per tutta la gara. Mando loro un grande saluto e, ovviamente, forza Palermo!».
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