
Fernando Rubinho, ex portiere della Juventus e del Palermo, ha commentato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, intervistato da Alessio Alaimo, la crisi dei bianconeri, la corsa Scudetto, e le difficoltà del Palermo in Serie B.
«La Juventus? All’inizio c’erano tutti i presupposti per una buona stagione: allenatore e giocatori nuovi, investimenti importanti. Però non hanno fatto come tutta Italia si aspettava», ha dichiarato l’ex estremo difensore brasiliano, che ha poi analizzato il momento critico vissuto da Thiago Motta.
«Thiago Motta per un po’ ha avuto degli infortuni, qualcuno ha giocato fuori ruolo. Sei la Juve, la pressione è doppia. A volte lo staff non ha saputo reggere la pressione», ha detto Rubinho, aprendo poi a un possibile esonero: «Ci sono due vie: continuare a dare fiducia a Thiago e magari cambiare qualche pedina oppure fare di nuovo una rivoluzione e prendere qualcuno che capisca di più il mondo Juve. Tanti calciatori non capiscono la grandezza della Juventus, altrimenti lascerebbero in campo la vita».
Non manca una riflessione anche sul Milan, anch’esso al di sotto delle aspettative:
«Cambierà qualcosa. È inevitabile. C’erano ben altre aspettative anche sui giocatori chiave come Maignan, Leao e Theo Hernandez».
Quanto alla lotta Scudetto, Rubinho mantiene aperti gli scenari:
«L’Inter? La lotta è ancora aperta. Il Napoli c’è. Quando hai Conte in panchina puoi giocartela fino alla fine».
Tornando sul suo passato, Rubinho ha commentato anche la situazione del Genoa, che recentemente ha accantonato l’idea Balotelli:
«Nel calcio a volte fai dei ragionamenti e non consideri tutto. Magari al Genoa non lo sapevano neanche. Il Grifone negli ultimi anni ha sempre sofferto, ora è in una posizione tranquilla: bene così».
Infine, una battuta sul Palermo, club a cui è rimasto legato e che oggi sta vivendo una stagione complessa in Serie B:
«Sembrava che dovesse cambiare allenatore, poi è rimasto. Il Palermo è una società importante e deve andare in Serie A. Quando i risultati non arrivano la pressione aumenta, e a volte sotto pressione qualcuno non rende».