Intervenuto ai microfoni de “Ilposticipo.it” l’ex rosanero Rubinho si è soffermato anche sulla sua esperienza al Palermo: «Sono arrivato alla Juve un po’ screditato perché avevo rescisso il mio contratto col Palermo da 6-7 mesi: purtroppo le persone legate ai rosanero all’epoca non si erano comportate da signori con me. In quel momento sembrava tutto chiuso per me, pensavo che non sarei più riuscito a trovare un’altra squadra in Italia. Mi sono allenato un po’ col Varese, ma mi sono infortunato durante le prime giornate di lavoro in ritiro. Stavo finendo il periodo di recupero e si avvicinava la chiusura del mercato: in quel momento mi ha chiamato la Juve. Sono andato a Torino 2-3 volte in 5 giorni per parlare con Antonio Conte e il preparatore dei portieri Claudio Filippi: volevano capire come stessi, quale fosse la mia situazione e che tipo di persona fossi perché avrei dovuto ricoprire un ruolo molto particolare. Mi sono messo a disposizione della società e abbiamo firmato il contratto: ero contento perché ero alla Juve e poi perché per me si era aperta di nuovo una porta in Italia. Ho svolto il mio compito: far stare bene Gigi negli allenamenti specifici e aiutare gli altri giocatori per migliorarli, dare una mano nello spogliatoio ed essere vicino a chi non stava bene oppure aiutare chi stava bene a mantenere quel livello di forma. Penso di essere riuscito a farlo molto bene».