«Quante cose possono succedere in un anno. Neanche troppo tempo fa ero un giocatore retrocesso. Venivamo da un’annata dove dovevamo fare grandi cose e alla fine ci siamo ritrovati in C. Quel periodo così brutto è stato accompagnato da una gioia immensa: la nascita di mio figlio Flavio. Un figlio ti dà la forza. Ti dà speranza. Ho deciso di rimanere, perché quando hai a cuore una causa sai che non te ne puoi andare se il lavoro non è terminato. Non meritavo la serie C. Perugia non meritava la C. Ho scelto di rimettermi in gioco. E ho vinto la mia sfida personale, perché volevo dimostrarmi di essere io l’artefice del mio destino. Perché lo dovevo alla mia famiglia. Lo dovevo a tutti i tifosi del Perugia. L’anno scorso di questi tempi avevamo un piede in serie C e non lo sapevamo ancora. Oggi festeggiamo e mi rendo conto che vincere e perdere fa parte della vita, ma la vera differenza sta nel come sai resistere ai colpi e in quante volte continui a rialzarti quando la vita ti butta giù».
Queste le parole del capitano del Perugia, Aleandro Rosi, riportate da “Tuttoc.com” in merito alla promozione in Serie B della squadra umbra.