L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui due protagonisti rosanero che hanno deciso la gara contro il Cagliari: Brunori e Segre.
Ha preso un bel respiro, sistemato il pallone sul dischetto e, con un tiro perfetto, ha scacciato i fantasmi di due errori che pesavano ancora a livello psicologico.
Ma soprattutto l’ha fatto in modo catartico davanti al suo pubblico che lo considera una bandiera, di fronte al quale non aveva più potuto esultare per tre mesi. Con la rete su rigore contro il Cagliari, Matteo Brunori ha coronato una settimana perfetta: non solo ha sbloccato una gara fondamentale per i rosa, ma ha raggiunto in cima alla classifica dei marcatori della serie B il barese Walid Cheddira e con questo stato d’animo si presenterà allo stage della Nazionale insieme ai trenta calciatori del campionato cadetto scelti da Roberto Mancini.
Così, il capitano ha allungato ancora lo score della stagione dei record, in cui ha segnato 34 volte, ed è entrato di diritto nella storia del Palermo.
Ha agganciato infatti all’ottavo posto Umberto Di Falco con 41 reti ed è ad appena un gol da Silvino Bercellino e Dante Di Maso e nemmeno troppo distante da altri due grandi bomber come Tanino Troja (48) e Luca Toni (51). Con 9 reti in 18 gare, Brunori alimenta la media perfetta di marcatore di metà delle reti del Palermo e continua a confermare una regola di questa stagione: le reti del capitano sono indispensabili e valgono tantissimi punti e quando lui non segna per i rosanero trovare la via del gol è un problema.
Quando ha provato a descrivere la sua personalità di calciatore ha subito detto di essere «un giocatore che vive di emozioni». E mai una definizione autobiografica è stata più azzeccata di quella con cui Jacopo Segre ha definito il suo carattere. Perché nella rete contro il Cagliari, sono racchiusi la dedizione, gli schemi provati in allenamento, la perseveranza in campo (contro il Como al gol si era frapposto solo il palo interno) e la grinta di un centrocampista, che appena è arrivato a Palermo ha dichiarato di essere fiero di indossare «una maglia gloriosa».
Così, nella squadra rosanero che domenica per due terzi della partita ha dominato una delle squadre favorite per la promozione come il Cagliari, Corini ha trovato il centrocampista goleador di cui aveva bisogno per avere un’alternativa in fase offensiva. Perché ci sono reti che nascono per caso e altre che invece sono frutto di una precisa scelta tattica. Tra i rosanero, che dipendono molto dai gol di capitan Brunori, i gol dei centrocampisti finora sono mancati molto e la mezzala ex Torino, corteggiata a lungo e poi portata in Sicilia, è l’uomo in più negli inserimenti in fase offensiva, soprattutto con il gioco aereo.