L’edizione odierna de “La Repubblica” pone il Palermo di Corini ai Raggi X valutando l’inizio del campionato.
C’è chi pensa che il profumo della vittoria si senta solo se hai il coraggio di rischiare e chi, invece, crede che si arrivi in alto sfruttando attenzione e voglia di sacrifici. Corini non ha dubbi: prima il lavoro, poi il resto. In due parole, pane e pazienza. Del Palermo di Baldini è rimasto poco. I supereroi della promozione, tranne Buttaro e Brunori inamovibili, sono destinati a diventare alternative, sia pure validissime, dei titolari. Il prestigioso successo contro il Genoa può essere considerato il reset dell’incerto avvio, il tasto che cancella Ascoli e Reggina. La prima fase di un motore in rodaggio. Sul piano tattico, il 4-3-3 è l’impronta di base che consente copertura in ogni zona e aggressività a centrocampo con Saric e Segre. Il disegno è preciso: attirare gli avversari, creare spazi e contrattaccare. Alternativa il 4-2-3-1. E non solo Voto 6,5
Forma e panchina Il vero Palermo si vedrà a novembre, il tempo necessario per definire la preparazione e i dettagli tattici. Da tenere in considerazione che i rosanero non hanno svolto il ritiro e ora sono costretti ad alzare l’asticella dell’allenamento. Insomma, c’è tanta strada da compiere. I cambi durante la partita servono ad alzare il livello di impegno anche se la formazione titolare è ormai delineata tanto che il tecnico ha confermato lo schieramento anche dopo una pesante sconfitta a Reggio Voto 6
Sacrificio e miglioramenti Sfida, quella appena iniziata, che richiede umiltà e di dedizione: il compito è enorme, l’organico è stato radicalmente cambiato. Quando metti dentro tanti elementi nuovi, sono richiesti massimo coinvolgimento e più concentrazione. E poi bisogna recuperare il terreno perduto. Voto 6,5
La difesa Sette gol incassati, sei all’attivo. La media va migliorata. Con il perfezionamento dell’atteggiamento difensivo. Sui lanci dalla distanza la retroguardia sbanda e perde le misure. Occorrono letture migliori sulle quali si lavora con intensità. La qualità degli avversari è diversa rispetto alla C Voto 6
L’attacco Non è solo Brunori che spesso apre corridoi e inventa per gli altri. Che la punta faccia gol è essenziale, per un discorso mentale e perché trascina i compagni di altri reparti ad imitarlo. Elia col Perugia, e Segre con l’Ascoli ne sono la testimonianza. Ma anche Stulac calcia bene e i difensori nei calci d’angolo sono pericolosi Voto 6,5
Corini e i suoi Un continuo confronto diretto. L’allenatore chiede spesso cosa avrebbero fatto in certi frangenti per vedere se hanno capito o meno e cerca di scoprire se un giocatore ha bisogno di una chiacchierata in più. La sua porta è sempre aperta. Ruoli ovviamente ben distinti Voto 7
I più e i meno I progressi sono visibili. Le punte esterne: Di Mariano e Elia hanno un “motore” potente come Buttaro o Mateju. E si esprimono già a tutto gas. Saric invece deve ancora migliorare perché fa fatica col passare dei minuti. Da sistemare sotto il profilo atletico anche Segre e Stulac. Questa B non permette ritardi. Voto 6