Rosa, via al tour de force per il gruppo. Baldini nove gare in un mese. Tafani: «Carichi individuali a seconda delle esigenze»
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla ripartenza del campionato e del Palermo dal campo di Catanzaro.
Il Palermo riparte, ma in che condizioni? Nella prima vera settimana di lavoro, Silvio Baldini è riuscito a recuperare quasi tutta la squadra e mancano soltanto cinque giorni alla sfida di Catanzaro. Un ritorno in campo che avverrà dopo oltre un mese di stop per via del Covid. L’allenatore non ha quindi potuto provare i suoi schemi e fissare al meglio i nuovi concetti di gioco, avendo a disposizione solamente questi ultimi sette giorni per metterli in pratica con un po’ di continuità. In ogni caso, il lavoro tecnico- tattico non potrà essere un elemento centrale nemmeno nell’immediato, dato che si apre un ciclo terribile di nove gare in 35 giorni: saranno dunque le partite, più che gli allenamenti, a fornire indicazioni al tecnico toscano.
Il dubbio principale di questa ripartenza riguarda la condizione fisica e mentale dei giocatori: non c’è solo una semplice inattività relativa all’assenza dei novanta minuti in campo, ma soprattutto i postumi del virus. Come si riparte in questi casi? « È un grande punto interrogativo – spiega Fabrizio Tafani, ex preparatore atletico del Palermo dal 2013 al 2016 – Penso sia veramente difficoltoso per lo staff gestire una situazione come quella dei rosanero. Si deve cercare innanzitutto di individualizzare i carichi in base alle esigenze e optare per allenamenti leggeri, perché potrebbero esserci conseguenze dal punto di vista fisico: quando non ci si allena con intensità o non si gioca da tempo, il rischio infortunio è dietro l’angolo».
Alcuni calciatori del Palermo, come Pelagotti, hanno continuato ad allenarsi in quarantena, seguiti a distanza dal proprio preparatore: «Ovviamente non è la stessa cosa e poi, quando si torna in campo, si notano le differenze – ammette Tafani, oggi al Parma, sempre con Iachini – Si presentano problematiche non solo dal punto di vista fisico ma anche a livello di concentrazione. Tra l’altro, nella mia esperienza, è capitato che dopo il Covid non si superassero immediatamente le visite mediche a causa dei sintomi persistenti». L’idoneità è prevista proprio dai protocolli federali e ancora la deve ricevere qualche elemento, ma nessuno è stato colpito in modo grave dal virus anche perché la maggior parte è coperta da terza dose di vaccino.
In casa Palermo, comunque, il peggio è passato e il ritorno sul terreno di gioco è vicino. Baldini ha ormai una vera squadra a disposizione e prepara, finalmente, il debutto di lunedì a Catanzaro lavorando sul 4-2-3-1. Per domani è stato organizzato un allenamento congiunto con il Marineo, voluto dal tecnico, per tornare pienamente al ritmo partita. Baldini è atteso da un tour de force di nove match in un mese, in cui si giocherà quasi ogni tre-quattro giorni. Cinque partite saranno però al “Barbera”, dove i rosa hanno costruito la propria classifica, incluse le sfide da recuperare contro Messina e Taranto. In questo ciclo, molte gare casalinghe non sono con avversari di alta classifica. Discorso diverso per quelle in trasferta, dove il Palermo ha messo insieme appena nove punti su 33. A cominciare proprio dal Catanzaro a una lunghezza dalla squadra di Baldini, che sarà impegnato oggi in Coppa Italia contro il Padova e che sul mercato è fin qui protagonista: dopo Bjarkason e Sounas ha preso anche l’attaccante Iemmello e vuole chiudere pure per Biasci, accostato in precedenza al Palermo che, invece, punta a rinforzare il centrocampo: gli occhi sono su Damiani dell’Empoli mentre tra gli esuberi è in uscita Marong.