“L’ultimo raid puzza di bruciato. E adesso sale la tensione a pochi giorni dall’incontro di Coppa Italia che si giocherà domenica sera alle 20,30 al “Barbera” contro la Virtus Francavilla. Il botteghino nord dello stadio è stato dato alle fiamme nella notte fra lunedì e martedì. Qualcuno ha versato benzina con almeno due bottiglie di plastica e ha utilizzato come miccia alcuni cartoni. Il fuoco ha danneggiato la parte esterna della biglietteria che si è annerita al suo interno senza però grossi danni. Un passante, infatti, ha notato le fiamme e ha lanciato l’allarme ai vigili del fuoco. L’ennesimo segnale preoccupante che si intreccia con una contestazione che va avanti da mesi contro il patron del Palermo Maurizio Zamparini. Su questa linea, ma senza escludere la pista dell’atto vandalico, si dirigono le indagini della Digos che ha anche sequestrato le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza del “Barbera”. Una telecamera, in particolare, punta proprio sullo spicchio dello stadio dove sono state appiccate le fiamme. È lì che gli investigatori sperano di trovare il frame che possa incastrare i colpevoli e fare luce su quanto accaduto. Il questore Renato Cortese cerca di rassicurare chi ha espresso preoccupazione per la partita di domenica sera. «L’attenzione sarà massima – dice il questore Cortese – così come avviene in ogni manifestazione, teniamo conto ovviamente di quanto è successo nelle ultime ore». Intanto gli ultrà si sono dissociati subito da quanto è successo, temendo che la loro contestazione potesse essere messa direttamente in relazione con l’incendio. C’è chi lo ha fatto indirettamente e chi ha pubblicato su Facebook frasi secche, ma decisamente eloquenti come «La mia casa non si tocca». Qualcuno ha anche lanciato l’hashtag #questaècasanostra. La tensione fra i gruppi del tifo organizzato, però, resta alta, soprattutto nei confronti di Zamparini. Erano stati i rappresentanti della curva nord superiore ed inferiore ad annunciare che la dura contestazione al patron friulano sarebbe iniziata con il rientro della squadra in città. E puntualmente mercoledì scorso in occasione del primo allenamento in sede dopo il ritiro austriaco in trecento si sono presentati a Boccadifalco per manifestare il proprio dissenso contro la gestione Zamparini e impedire ad alcuni giocatori l’ingresso alla struttura dove si sarebbe dovuto tenere l’allenamento con fumogeni, petardi e cori. Fra gli striscioni e le scritte anche quello che recitava: «Meritate solo odio e disprezzo». Già prima del rientro in sede della squadra la città si era riempita di manifesti con il volto di Zamparini su uno sfondo rosa e la scritta «Vattene». Gli stessi che alcuni ultrà hanno portato fino in Austria e hanno affisso non solo attorno alla recinzione del campo di allenamento di Bad Kleinkirchheim, ma anche ad Aiello del Friuli, proprio dove abita Zamparini. Uno striscione con la scritta «Zamparini vattene» è stato esposto anche nel corso della partita della serie B tedesca dai tifosi del Kaiserslautern in trasferta sul campo del Norimberga. Un modo per esprimere solidarietà ai colleghi rosanero che è stato apprezzato dagli ultrà palermitani. Una presa di posizione su quanto accaduto intorno alla mezzanotte di lunedì è stata espressa anche dai tifosi più moderati. Per esempio il portavoce dei Tirr, acronimo che sta per “tifosi rosanero riuniti”, Mario Oddo sul proprio profilo social ha scritto che quello dell’incendio «è stato il peggiore modo scelto per manifestare il proprio dissenso ». Oltre alle contestazioni, uno dei modi pensati dai tifosi per manifestare il proprio dissenso è stato quello di boicottare la campagna abbonamenti. Le tessere rinnovate fino a questo momento sarebbero circa quattrocento rispetto alle oltre seimila sottoscrizioni della stagione scorsa. Una situazione che a molti inizia ricordare quella del Venezia. La società lagunare, infatti, venne ceduta da Zamparini che prima la svuotò portando i giocatori in rosanero. «Questo incendio è un fatto grave che aggiunge tensione a una vicenda già carica di tensione – afferma il sindaco Leoluca Orlando – per la quale al più presto occorre che si trovino elementi di chiarezza e certezza per tutta la città»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.