Rosa, finale colabrodo Biffi: «Sul gol del pari un errore di posizione. Corini…»
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Biffi il quale si sofferma a parlare del Palermo.
A fine partita Eugenio Corini ha parlato «di spirito ritrovato» e di «partita importante», ma vista come è maturata la beffa di Parma, con due gol subiti in pieno recupero, è difficile dire che il Palermo sia uscito dalle sabbie mobili. «Se la partita fosse finita 2-2, paradossalmente, si poteva essere contenti di andarsene da Parma con un punto, ma quando segni il 3-1 nel finale e ti fai rimontare così, rischi di avere un brutto contraccolpo psicologico: della serie, se non vinco queste partite, quando potrò portare a casa i tre punti?».
Parola di Roberto Biffi, bandiera e recordman di presenze in rosanero, che ha visto e analizzato la trasferta beffa del 3-3 del “Tardini”. «È evidente — dice Biffi — che il Palermo ha impostato una gara molto accorta e difensiva contro una squadra molto forte e ha trovato poi due perle di Brunori, dopo le quali si è dovuto chiudere e soffrire per resistere agli attacchi dell’avversario. Ci sta di soffrire a Parma, ma a quel punto, in vantaggio di due reti nel recupero, devi vincere».
«È stato davvero un peccato — continua Biffi — perché puoi aver sofferto per tutta la partita, ma nel calcio alla fine comanda chi segna e il Palermo aveva i tre punti in mano perché si può vincere anche non meritando sul piano del gioco». Biffi dice la sua anche sulla panchina di Corini: «Non giudico l’operato degli altri, dico solo che nel calcio è più facile cambiare un allenatore che 15 giocatori con i quali farai i conti dopo — dice l’ex colonna rosanero degli anni Ottanta e Novanta — . Se oggi ci fosse stato Zamparini o un altro presidente italiano, Corini sarebbe stato esonerato, ma personalmente non amo il cambio di allenatore durante la stagione, perché a volte ti può andare anche peggio. Questa società è formata da inglesi che hanno una mentalità diversa. Vanno avanti e poi fanno le valutazioni alla fine, questa è la filosofia».