L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla rosa ristretta del Palermo.
Da extra large a… ristretta: la rosa del Palermo si è improvvisamente ridotta, almeno da un punto di vista dell’impiego e dei minutaggi di questo 2024. La sconfitta contro la Ternana di martedì sera ha aperto tante riflessioni attorno a quella che è una serata storta arrivata dopo un percorso esaltante che aveva portato il Palermo a ridosso dalla zona che voleva dire Serie A e che adesso, per via delle contemporanee vittorie di tutte le concorrenti, è nuovamente tornata distante, addirittura di ben 5 punti.
Una debacle inaspettata, che apre scenari sugli interpreti a disposizione di Corini, che sin dal suo insediamento sulla panchina del Palermo aveva chiesto alla società un organico competitivo in tutti i reparti, con giocatori intercambiabili e capaci di non far rimpiangere il collega di reparto. Una rosa extra large, quindi, fatta di potenziali ventidue titolari che nell’arco di tutto il campionato, lungo e faticoso, potessero risultare decisivi nei vari frangenti della stagione in base allo stato di forma di oguno di loro.
Questo meccanismo di alternanza Corini l’aveva utilizzato soprattutto nella prima parte del campionato, quando era ancora alla ricerca del modulo adatto per esaltare le caratteristiche di ogni elemento della rosa. Anche ad inizio stagione c’era un blocco di alcuni titolari, a cui si univano diversi altri elementi che con il passare delle settimane si alternavano in base o all’avversario o semplicemente alla forma fisica.
Dall’inizio del nuovo anno, invece, il «valzer» è finito, visto che l’utilizzo della rosa non è avvenuto come in passato. Dal 2024, infatti, soprattutto dalla chiusura del mercato di gennaio e gli innesti di Diakité e Ranocchia, Corini ha di fatto ruotato pochi interpreti a sua disposizione, privilegiando un undici più o meno identico settimana dopo settimana, eccezion fatta per delle scelte dovute o a indisponibilità fisiche o per via di squalifiche.