Rojadirecta chiude: in Spagna una sentenza obbliga il sito a cessare l’attività

Rojadirecta va verso la chiusura: il famoso sito di streaming, infatti, in Spagna è stato riconosciuto colpevole di violazione dei diritti di proprietà individuale. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di La Coruna: il processo vedeva imputati Puerto 80 (la società proprietaria del portale Rojadirecta) e Igor Seoane, amministratore unico del noto sito, citati da Mediapro e GolT per la trasmissione illegale delle gare per cui la tv spagnola deteneva i diritti. Un processo in cui la difesa si è basata sul fatto che Rojadirecta fosse solamente un aggregatore di contenuti caricati da parte terze. Il giudice però ha riconosciuto colpevole la Puerto 80, in quanto il sito ha proposto un calendario aggiornato degli eventi sportivi, esercitando di fatto un controllo sui contenuti editoriali del sito, favorendo quindi la distribuzione di link illeciti. Senza considerare che la stessa Puerto 80 non è riuscita a dimostrare di essere parte terza rispetto a chi “realizzava” i contenuti illegali. Secondo il giudice, gli enormi investimenti effettuati dai broadcaster in quanto a diritti televisivi non possono essere utilizzati in questo modo improprio da parte di terzi, attraverso atti di saccheggi e di concorrenza parassitaria che hanno, di fatto, privato le società che hanno investito dei frutti delle proprie spese. Motivo per cui Puerto 80 è stata condannata a cessare immediatamente le attività (cioè segnalare link e collegamenti) sul web. Inoltre, Rojadirecta (tramite la società di Igor Seoane) dovrà anche risarcire il gruppo Mediapro per danni, oltre a dover dar risalto al giudizio sul sito e sui media nazionali. Mediapro vede così stabilito “un precedente importante per la protezione e la difesa dei diritti audivisivi, dal momento che la sua protezione è pari a quella relativi al diritto d’autore. Tutto ciò rappresenta un passo importante verso l’eliminazione della pirateria in Spagna”. Un colpo che sarebbe importante, visto che l’impatto della pirateria sul calcio spagnolo si aggira intorno ai 230 milioni di euro.

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Redazione Ilovepalermocalcio