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Robinho, niente estradizione in Italia: ma sconterà in Brasile i nove anni per stupro

L’edizione online di “SkyTg24” riporta novità per quanto riguarda la vicenda che vede coinvolto Robinho.

La richiesta respinta dalle autorità del Paese sudamericano sulla base dell’articolo quinto della Costituzione. Ma, grazie alla cooperazione giuridica, sarà chiesto il trasferimento dell’esecuzione della pena nel Paese di origine dell’ex attaccante del Milan Sulla base dell’articolo quinto della Costituzione, il Brasile ha negato l’estradizione dell’ex attaccante del Milan Robinho, condannato in Italia in via definitiva a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. Tuttavia, grazie alla cooperazione giuridica, l’Italia può chiedere il trasferimento dell’esecuzione della pena in Brasile. L’articolo quinto della Costituzione prevede che nessun cittadino brasiliano sia estradato, salvo eccezioni che qui non ricorrono.

Per il legale della vittima, parte civile nel processo, la decisione delle autorità brasiliane di negare l’estradizione, ma con la possibilità per l’Italia di chiedere il trasferimento dell’esecuzione della pena in Brasile, “era una delle possibilità che avevamo già preso in considerazione in base alla Costituzione brasiliana”. L’ormai ex ministra Marta Cartabia a fine settembre aveva trasmesso la richiesta di estradizione alle autorità brasiliane. A metà febbraio scorso, dopo la condanna definitiva a nove anni di reclusione del 19 gennaio a carico di Robinho e dell’amico Ricardo Falco, era stata la pm milanese Adriana Blasco a firmare e spedire in via Arenula la richiesta di estradizione e il mandato d’arresto internazionale per i due, che vivono in Brasile, sempre contumaci nel processo. Secondo le indagini, l’ex attaccante carioca, quattro stagioni al Milan tra il 2010 e il 2014, la notte del 22 gennaio del 2013, avrebbe fatto bere una 23enne di origine albanese fino al punto di renderla incosciente: poi lui e gli altri (alcuni mai rintracciati) l’avrebbero violentata a turno, senza che lei potesse opporsi, in un guardaroba di un locale della movida milanese, dove la giovane si era recata per festeggiare il compleanno.

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Redazione Ilovepalermocalcio