Secondo quanto riporta “Libero Quotidiano”, Roberto Calderoli, medico e politico, è intervenuto in merito all’emergenza Coronavirus.
Per chi non è di quelle zone è difficile capire davvero cosa è successo. Lei cos’ ha provato?
“Dolore ed orgoglio. Ho parlato con i dirigenti e i medici del Papa Giovanni XXIII (l’ ospedale di cui Calderoli è dipendente in aspettativa, ndr), li ho visti ammalarsi, ma invece di andare sui giornali, hanno continuato a lavorare per quello che potevano. Ecco anche questo dimostra quando è importante essere bergamaschi”.
Eppure da giorni è partito un vergognoso tiro al bersaglio contro la Lombardia. Si aspettava tanto astio?
“Sono addolorato per questi attacchi. Io mi do due spiegazioni: o è l’ invidia per la prima della classe, la locomotiva che trascina il Paese; oppure si tratta di una speculazione politica, il che sarebbe anche peggio, perché non c’ è niente di più meschino che fare polemica usando una tragedia come quella capitata alla Lombardia”.
Si poteva fare di più?
“Forse non è ancora chiaro quello che è successo qui da noi: è stata una cosa di proporzioni incredibili. Qualcuno l’ ha paragonata a una bomba atomica. E noi lombardi abbiamo risposto come sempre: lavorando”.
Anche i virologi si sono divisi sulla questione. Da medico come ha vissuto questa diatriba?
“Male. Nell’ arco di settimane, a volte anche di giorni, abbiamo assistito a virologi che dicevano una cosa e il suo contrario. Non è così che si fa. In tv a parlare ci si va solo quando si hanno le idee chiare, non a fare ipotesi che poi vengono smentite il giorno dopo…”.
Beh, anche voi politici non avete fatto una figura migliore, no?
“Peggio dei virologi hanno fatto solo i politici. Prenda la vicenda delle autocertificazioni: l’ hanno cambiata cinque volte. Se non ci capisco niente io che sono un addetto ai lavori, si figuri il cittadino comune. No, è stato un brutto spettacolo. E nemmeno il peggiore”.
A cosa si riferisce?
“Al fatto di aver fatto carta da macero della Costituzione. Io lo dico da prima di Cassese: le ordinanze, i Dpcm sono uno scempio costituzionale. E, cosa ancor più grave, si sono arrogati il diritto di calpestare i più elementari diritti delle persone. Parlano a mezzo conferenza stampa, mistificano la realtà senza contraddittorio…”.
Parla dei 400 miliardi?
“Si, 400 miliardi messi a disposizione per indebitarsi e che le imprese chissà se e quando vedranno. Per fortuna ci sono le regioni, anche quelle di sinistra, che stanno facendo accordi per far arrivare i soldi a lavoratori e imprese”.
Eppure diversi esponenti di questo governo vorrebbero ricentralizzare le competenze regionali. Tra questi anche importanti sindaci del Pd. Sarà la pietra tombale sull’ Autonomia?
“Questo è da sempre il loro sogno, ma non ci riusciranno. La Lombardia anche questa volta sta dimostrando che ce la farà. I sindaci? Sala e Gori stanno usando questa crisi per scalare il Pd, visto che Zingaretti ha dimostrato di essere ben poca cosa…”.
Senatore le task force che vanno così di moda le piacciono?
“Scherza vero? Guardi, io ho fatto il ministro tre volte e le dico che è normale avere degli esperti che fanno da consulenti. Ma adesso si sta esagerando. Facciamo un elenco sommario: prima hanno nominato Borrelli, poi è arrivato Arcuri, adesso Colao. Anche il ministro dell’ istruzione ha voluto una sua task force. Io mi chiedo: ma se c’ è bisogno di tutti questi tecnici, i politici cosa stanno lì a fare? Un presidente del Consiglio deve ascoltare gli esperti e poi decidere assumendosene gli oneri”.
Ora Conte apre a Forza Italia. Sa di non avere i numeri in Senato?
“Beh, i segnali ci sono tutti. Prima Berlusconi che dice sì al Mes, poi Conte che sposta di una settimana la discussione sul disavanzo…”.
Ma Forza Italia cos’ ha da guadagnare dal tenere in piedi il governo?
“Ha bisogno di un governo di unità nazionale che gli faccia trovare un po’ di ossigeno. Del resto, sia nel Pd sia in Fi, le nostalgie del Nazareno non si sono mai sopite”.
Senatore Calderoli, prima o poi però bisognerà ripartire…
“Certo, ma dobbiamo anche renderci conto che queste misure protettive dureranno a lungo, almeno fino a quando non verrà trovato un vaccino. Poi fa bene Fontana a cominciare a programmare.
Il 4 maggio non è lontano e bisogna arrivarci pronti”.