Rinaudo: «Venezia squadra normale senza grinta. Sabato al Barbera per me…»

“Il più brutto Venezia della stagione, almeno per 45’, ha pagato a caro prezzo con un 3-1 sul groppone il negativo approccio al match con il Novara. Per gli arancioneroverdi terza sconfitta in 16 gare di Serie B, la seconda al Penzo, senza dubbio ben differente dall’immeritata 0-1 di due mesi fa contro il Parma. «Senza il giusto atteggiamento diventiamo una squadra normale» ha tuonato Pippo Inzaghi nel post partita, analisi condivisa dal responsabile dell’area tecnica Leandro Rinaudo. «La partita col Novara conferma esattamente quello che, a prescindere dai risultati, abbiamo sempre sostenuto – argomenta il dirigente lagunare – ovvero che il Venezia è sì un’ottima squadra con grandi valori morali, fisici e sul piano dell’impegno e del sacrificio, ma alla quale il minimo sforzo non basta. Finora tante partite sono andate bene perché siamo andati oltre le nostre capacità, sabato ciò non è avvenuto». Rinaudo sottolinea la prestazione dai due volti. «Nel primo tempo il Venezia non si è visto per niente, forse i ragazzi, anche solo inconsciamente, dentro di loro avranno pensato ad una gara dal facile approccio. Invece a volte quando capisci che nonè così è già diventato troppo tardi, infatti non è mai facile rimontare due gol. Certo, i secondi 45’ sono stati a senso unico  e anche un po’ sfortunati per noi. Sono sicuro che questo passaggi oa vuoto aiuterà quanto a consapevolezza che la B non ammette distrazioni». Inzaghi ha anche confidato che alcune avvisaglie le aveva notate nell’allenamento di rifinitura. «Quando succede così a ridosso della partita è più complicato correggere il tiro. Ne avevamo parlato, il mister lavora molto su questa cosa, a volte è difficile entrare nella testa di tutti i 26 giocatori. Ai ragazzi non si può rimproverare nulla per come si allenano, sono encomiabili, ora bisogna imparare la lezione, perché faremo il salto di qualità quando capiremo che la “sana paura” non può mai mancarci. Ad ogni modo nessun assillo né drammi, stiamo facendo il nostro percorso, abbiamo 25 punti e non bisogna prestare il fianco ad allarmismi che non esistono». Sabato il 34enne palermitano Leandro Rinaudo sfiderà con il Venezia la sua ex squadra. «Palermo è la mia città, la mia origine, in qualche modo tornerò indietro  a tutto quello che ho vissuto, perché in rosanero ho fatto tuttele giovanili fino ad esordire nel 2005 in Serie A e in Coppa Uefa (con doppietta ai danesi nel Broendby,ndr).Tuttavia, ancora di più dopo aver perso col Novara, sarà una partita come le altre». La squadra allestita dall’ex patron veneziano Maurizio Zamparini  è stata costruita, nonostante il club sia in vendita, per tornare subito in A. «Guardia Nestorovski, Coronado, Embalo e intuisci subito la grande qualità dei giocatori, affidati a un allenatore come Tedino, che a Pordenone aveva già dimostrato di saper far giocare bene le sue squadre, dando una precisa identità. In uno stadio caldo come il Barbera il Venezia metterà tutta la sua voglia di riscatto, ma con equilibrio perché nessuno può “spaccare il mondo”. Ognuno di noi si guarderà dentro per non commettere più errori come quello col Novara, noi non abbiamo mai pensato di poter vincere sempre, ma anche le squadre più attrezzate si possono battere»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Gazzettino”.