Rimini retrocesso in Serie D, Righini: «Questo non è calcio: si doveva chiudere tutto»

Non si placano le polemiche in casa Rimini dopo la retrocessione in Serie D. I biancorossi, ultimi a pari punti con il Fano e con lo stesso numero di gol fatti e subiti dei marchigiani, hanno perso la categoria a causa del numero inferiore di vittorie conquistate in campionato rispetto ai diretti rivali. Al Corriere di Romagna, il responsabile del settore giovanile riminese, Aldo Righini ha detto: «Siamo figli dei diritti televisivi che guidano i campionati più importanti. Si doveva chiudere tutto e pensare alle riforme, saremmo ripartiti con leggi nuove e tifosi negli stadi. Quello di adesso non è calcio, si sta togliendo la passione. Come ci si può allenare a gruppetti o individualmente? Questo non è sport e la scelta di tornare in campo si ripercuote in maniera negativa su tutto quanto. Dovrebbe esistere una sorta di annata cuscinetto per salvaguardare tutte quelle squadre che retrocedono».

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Redazione Ilovepalermocalcio