Rientri in Sicilia, la diffida di due legali a Musumeci: «Nell’Isola ci sono limitazioni»
Secondo quanto riporta “Repubblica”, è caos sui rientri in Sicilia e due avvocati diffidano il governatore Musumeci per le restrizioni in vigore sul rientro nell’Isola. Da un lato il governo Conte con il decreto del 26 aprile annuncia che da domani sarà “in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse”, dall’altro l’ordinanza del 30 aprile del presidente della Regione Nello Musumeci contrasta in parte lo stesso decreto Conte. «L’ordinanza di Musumeci – dice Luigi Pirrotti, uno dei due avvocati, che assieme a Gianfranco Passalacqua ha trasmesso a Conte e Musumeci un atto di diffida proprio contro l’ordinanza del governatore siciliano – pone delle limitazioni e continua a vietare gli spostamenti tramite traghetto se non per determinate categorie quali forze dell’ordine, sanitari, pendolari, e chi ha comprovate esigenze di lavoro o gravi motivi di salute, tutto identico a prima insomma”. In sostanza chi è a Milano per studio o lavoro e ha la residenza in Sicilia, da domani, può rientrare ma gli aerei non si trovano, molti voli sono stati soppressi e il traghetto non si può prendere. Da questo nasce il malcontento di tantissimi giovani fuori sede che in un video hanno espresso la propria delusione. «L’articolo 16 dell’ordinanza Musumeci è una restrittiva al dpcm di Conte in questo senso – dice l’avvocato – il presidente della Regione non può andare a disciplinare sulla libertà di circolazione degli individui, in contrasto con la direttiva nazionale. Si tratta di un provvedimento illegittimo, ma anche contraddittorio ed irragionevole, che di fatto inibisce l’attraversamento dello stretto di Messina e l’approdo nei porti siciliani di soggetti che pure ne avrebbero diritto. Spiace soprattutto assistere non solo ad un imbarbarimento del diritto, ma allo smarrimento di quei valori di solidarietà e di accoglienza che sono propri della civiltà e del popolo siciliano, tanto più grave se si considera che la quasi totalità dei discriminati è composta da giovani che onorano la propria terra». Rincara la dose il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo: «I siciliani che si trovano fuoridalla Sicilia hanno il diritto di poter tornare a casa loro: Musumeci non può limitarsi a dire ‘no’ ai rientri, ha il dovere di affrontare il problema e di trovare soluzioni, bisogna attivare un programma di graduale rientro per i siciliani che fino ad ora sono rimasti bloccati in altre aree del Paese».